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Le S.P.I.E. che ci vogliono Bene

impara ad ascoltarti

Quante occasioni abbiamo ogni giorno per conoscerci meglio? Di certo ne abbiamo più di quante ne cogliamo, se solo imparassimo ad ascoltarci. La questione è di importanza strategica. Infatti se sai chi sei, sai anche che cosa vuoi e ti metti in moto per ottenerlo. Vuoi un esempio? Se avverti un certo languorino, sai di aver fame e ti mangi subito qualcosa. Se invece non fai caso al “buco nello stomaco”, puoi anche svenire prima o poi: in quel momento comprendi che la consapevolezza è davvero qualcosa di pratico e utile per vivere al top. Dunque, fai più attenzione a ciò che ti riguarda e puoi realizzare sempre il meglio per te. Una delle occasioni più ghiotte capita tutte le volte che ti fanno questa semplice ma potentissima domanda: “ciao, come stai?”

occasioni di consapevolezza

Ciao come stai: già, come sto? Aspetta a buttar giù un asettico (e falso) “bene, grazie.” Aspetta a rimandare la stessa domanda, facendo finta di niente, con un affettato “e tu, piuttosto?” Aspetta a sciorinare la solita giaculatoria di lamentele a caso del tipo “come sto? E’ la solita vitaccia!”. Insomma, aspetta. Carpe diem: cogli l’attimo, e l’occasione anche. Fatti un’idea realistica di come stai sul serio. Come? Beh, facile: chiedilo alle tue S.P.I.E.

S.P.I.E.

Immagina di avere al tuo servizio un corpo speciale di spie super scafate: su tua commissione ti procurano subito informazioni preziosissime che ti tornano utili per realizzare i tuoi piani. E per di più lo fanno gratis! Ti piace questa immagine, vero? Come ti senti alla sola idea di poter contare su un contingente di forze speciali che lavorano in esclusiva nel tuo interesse? Certo, questa è un’immagine metaforica, che viene buona per farti capire che posta c’è in ballo. Per la verità, l’immagine dei servizi segreti a tua disposizione è frutto dei tuoi sistemi rappresentativi corticali, che ringraziamo. Ma le spie ci sono sul serio! Se sei curioso vai avanti a leggere.

fai lo SCAN e leggi il risultato

Le tue S.P.I.E. sono capaci di organizzare in tempi strettissimi un completo SCAN, cioè una specie di fotografia ad altissima definizione. Ti consegnano i dati e quando li hai letti puoi conoscere le tue condizioni. Così a chi ti domanda come stai potrai rispondere in modo autentico; cosa più importante, avrai aggiunto un pezzetto di autoconoscenza al grande puzzle che compone il tuo identikit. Ti auguro di tutto cuore di poter rispondere sempre “come sto? sto alla grande” e di poter motivare quanto dici con una lunga lista di belle cose. Se così non fosse, no problem: il fatto di aver potuto considerare consapevolmente come stai ti dà un incredibile vantaggio, quello di metterti all’opera subito per ribaltare la situazione qualora non ti piacesse. La consapevolezza, devi sapere , è come la lampada di Aladino: illumina le tue potenzialità e le attiva trasformandole in capacità.

identikit

Ti serve una traduzione per SCAN? Al di là dell’immagine metaforica, che richiama la fotografia da cui ricaviamo il nostro identikit, la sigla SCAN è un acronimo e allo stesso tempo uno slogan: Stimola Consapevolezza Attiva i Neuroni. Ti pace? Il concetto è chiaro: per saperne di più di noi stessi dobbiamo sviluppare attenzione e attivare le nostre funzioni neurali integrandole. Le SPIE (che stai per conoscere) hanno il potere di attivare il nostro cervello e di farlo funzionare al meglio. Lo scopo di tutto ciò?, ti stai chiedendo. Fornire un identikit di noi stessi sempre aggiornato.

ti presento le tue SPIE

S.P.I.E. cioè Sensazioni Percezioni Immagini Emozioni. Sono tutte funzioni cerebrali, dirai. Esatto! Quelle funzioni che ti danno un’idea di chi sei e te la aggiornano in tempo reale. Sai che cosa fanno? SIII, e cioè:

  • Segnalano
  • Informano
  • Indicano
  • Indirizzano

Queste spie insomma ti raccontano che cosa c’è dentro e fuori di te. Ti dicono come stai in rapporto al mondo in cui vivi. Sono le spie di segnalazione di una relazione incessante tra te e gli altri, tutta vissuta attraverso il corpo e la mente. Se la relazione è ok tu sei ok, altrimenti le spie si fanno sentire.

S.P.I.E. e bodyguard

Le S.P.I.E. ci parlano attraverso il corpo che riceve senza sosta informazioni da dentro e da fuori: una vera centralina.  Il corpo è sempre informato e questo lo rende anche emozionato, il che lo rende pronto a reagire, e subito: mica perde tempo, perché la posta in gioco può essere alta. Ricordati questo: al tuo corpo interessa stare bene, così va verso il piacere, e allo stesso tempo gli importa anche di non stare male, quindi evita i dolori.

Ciò vale anche per le relazioni: se qualcuno ti fa stare bene, le S.P.I.E. ti mandano segnali di benessere, del tipo: “mi sento rilassato, penso che tutto stia andando alla grande, mi immagino in un bel prato fiorito a fare il picnic con questa persona, provo gioia”. Si dice che il corpo non mente (la mente invece sì): allora ascoltalo, no?

orienteering interiore

Le S.P.I.E. ti orientano: ti danno una direzione che è poi sempre quella del piacere (perchè dovrebbero mandarti al patibolo?) Ti aiutano a fare scelte vantaggiose per te. per la tua salute psicofisica. i bambini questo lo sanno e sono disponibili ad ascoltare le loro spie. e tu? sei già così “grande” da non sentire più niente? Può essere: magari anche tu come tanti altri sei già “tutta testa”, cioè sensibile al fascino (indiscreto) della mente. Sei già isolato da te stesso, allora. Le SPIE, bada bene, lavorano sempre per te, che tu te ne accorga o meno. Sta a te essere più consapevole e prestare attenzione a ciò che senti. Fallo, dai! Fallo ora! E il tuo lifestyle cambierà in meglio, la tua salute ne guadagnerà e le tue relazioni sociali fioriranno. Siamo d’accordo?Ci conto.


ACQUA, LA VITA IN UN BICCHIERE

Ci sono cose dell’Acqua che (forse) non sai ma che ti possono risolvere qualche piccolo disturbo di salute con SOLO un po’ di attenzione in più…

L’Acqua rappresenta il 60% della materia che ci compone. E questo vale se ci riferiamo ad un uomo o una donna adulti. Nei neonati è diverso: la percentuale di acqua corporea è molto più alta, fino al 75%. Ma la cosa interessante è che già dopo il concepimento, nella fase della blastocisti, siamo acqua per il 90% . Dal periodo embrionario alla vecchiaia i fluidi corporei diminuiscono dall’80% al 50%. Ciò fa parte di un fisiologico  processo di invecchiamento.

Quanto è importante bere? È fondamentale: l’acqua è davvero il nostro primo nutrimento.

Con un grado di disidratazione del 7% puoi avere allucinazioni e con il 10% collassi e infarti. Sono situazioni estreme che si verificano in certe condizioni e in persone a rischio, come bambini anziani e sportivi.

Considera piuttosto questo: una disidratazione del 2% ti impedisce le performance psicofisiche, al 4% ti senti stanco e perdi forza muscolare e al 5% accusi disturbi gastrointestinali e perdita del calore interno con ripercussioni sulla termoregolazione.

L’acqua corporea è distribuita per i 2/3 nel distretto intracellulare. Le nostre cellule sono dotate di specifici meccanismi che permettono il passaggio delle molecole di acqua attraverso canali specifici, le acquaporine. Lo studio di queste vie dell’acqua ha valso il premio Nobel al prof. Peter Agre nel 2003. http://www.pianetachimica.it/mol_mese/mol_mese_2014/05_Acquaporine/Acquaporine.htm

Quanta acqua c’è nei nostri organi e tessuti?

Ci sono tessuti che amano l’acqua, come il tessuto muscolare, e altri che non ne sono ricchi, come il tessuto adiposo. Questo è il motivo per cui le donne, che hanno più adipe rispetto all’uomo, presentano una percentuale di acqua corporea leggermente inferiore. Bere tanta acqua ostacola l’accumulo eccessivo di grasso, il che va benissimo per chi vuole perdere qualche chilo di troppo. Il corpo vitreo dell’occhio (99%) e il cervello (86%) sono altamente idratati, mentre il tessuto osseo (22%) e i denti (10%) lo sono decisamente meno.  Un terzo dell’acqua corporea sta nel sangue e nei liquidi biologici, tra i quali anche quelli sinoviali presenti nella articolazioni e il liquor cefalorachidiano che circola nel sistema nervoso centrale.

Vuoi muoverti senza impaccio e in modo più fluido? Bevi di più, così pulisci dalle tossine anche le fasce muscolari dove si possono formare ristagni che diventano dolorosi. Le stesse raccomandazioni valgono se vuoi essere più lucido, più efficiente e più attento: bevi di più e nutrirai anche le cellule nervose.

Un’acqua corporea speciale: il liquido cefalorachidiano o liquor…

nutre il cervello, lubrifica, favorisce la respirazione craniosacrale, e mantiene l’onda che regola la ghiandola intracranica epifisi, conosciuta anche come pineale. i rapporti tra liquor e ghiandola pineale sono importanti per la regolazione della produzione di melatonina, la regolazione dei ritmi circadiani e la funzionalità ipofisaria. l’acqua è quindi fondamentale anche per l’integrazione funzionale tra sistema nervoso endocrino immunitario e psichico. Ma sull’acqua tanto si dice, non tanto quanto si sa: oggi più che mai può essere considerato l’Elemento Informazionale per eccellenza. L’acqua crea dialogo tra le parti, è proprio così come risulta dagli studi scientifici. L’acqua registra e conduce le informazioni elettromagnetiche, è sensibile ai campi energetici, trattiene le tracce energetiche della materia, formando domini di coerenza e può trasmetterle a distanza. Si tratta insomma di un veicolo di informazioni sottili, che possono giungere in qualsiasi distretto del nostro organismo, fino a comunicare con gli acidi nucleici (DNA).

La prossima volta che berrai un bicchiere d’acqua (dovresti berne almeno 8 al giorno, ricordalo) puoi tenere presente che stai facendo un atto prezioso. Bere è un piacere: prenditi tempo quando bevi per percepire il senso di benessere che l’acqua ti dà immediatamente. E magari prova ad associare l’atto del bere con la ricerca di un benefico aggiustamento posturale. Rilassati e goditi il senso di gioia.

E già che ci sei nel tuo bicchiere fai entrare anche le informazioni che vuoi che arrivino a ogni cellula, magari qualcosa di leggero e di fluido, proprio come l’acqua.

Stati d’animo (di cui facciamo volentieri a meno)

Stati d’animo, cioè modalità dell’Essere determinati da sensazioni emozioni pensieri. Stati d’animo che si traducono inconsciamente in atteggiamenti, comportamenti, dinamiche relazionali. Stati d’animo di cui siamo a volte vittime, a volte dominatori; stati d’animo che riflettono il nostro habitat interno, quello che in medicina si chiama terreno biologico, come anche il nostro habitat esterno, quello che tutti  conosciamo come “ambiente”. Gli stati d’animo sono funzione dello spazio-tempo e perciò non sono eterni, bensì destinati a passare, per quanto possano durare anche interi giorni o settimane. Ci sono periodi di tristezza, come momenti di frustrazione; passiamo attimi di entusiasmo come, ahimè, giornate di noia. Fuggenti o interminabili gli stati d’animo esprimono come vive la nostra Personalità, cioè quella parte di noi che è alle prese con le esperienze terrene h 24 (cioè tutto il giorno e tutta la notte). Lo stato d’animo che stiamo vivendo è lo specchio  delle esperienze che stiamo facendo. Per sapere in che stato d’animo sei  in questo momento è sufficiente porti la domanda “Come sto? Come mi sento” concentrandoti su ciò che stai sentendo dentro di te. Puoi scoprirne delle belle (ma anche delle meno belle!). Non siamo sempre consapevoli dei nostri stati d’animo, per questo non ci sentiamo responsabili di come stiamo. Errore grossolano, dal momento che essere più consapevoli dei nostri stati d’animo è il primo passo per non essere mai vittima, bensì sempre protagonista della nostra vita.

A cavaliere tra la Medicina e la Filosofia l’opera del medico inglese Edward Bach, diffusa in tutto il mondo dal 1930 in poi, è incentrata sugli stati d’animo negativi (e sul come superarli). Gli stati d’animo negativi, quando non siano riconosciuti ed affrontati e si protraggano, possono causare sintomi funzionali che spesso vengono definiti psicosomatici. Con intuizioni profondamente innovative Bach sperimentò il modo per cambiare i nostri d’animo negativi utilizzando la forza alchemica, cioè trasformativa, degli elementi della natura e formulando gli elisir che conosciamo come fiori di Bach. I  fiori di Bach sono rimedi naturali in cui il principio attivo è rappresentato non tanto dalle molecole di questa p quella erba quanto dal suo principio energetico. Gli studi del fisico italiano Emilio Del Giudice e del premio Nobel Luc Montagnier a distanza di tanto tempo hanno dato ragione a Bach: le frequenze vibrazionali trasferite nell’acqua funzionano, soprattutto sul piano emozionale, mentale e psichico. Se vuoi saperne di più (e ti garantisco che ne vale la pena) ti consiglio una lettura eccellente : Edward Bach, “Le opere complete” ed. Macro.

Ci sono 12 stati d’animo negativi (di cui faremmo volentieri a meno) e 12 fiori di Bach “Guaritori” che possono aiutarti sul serio a superarli. Attenzione, però: superare ognuno di questo d’animo negativi non ti servirà a niente se non avrai compreso perché ti ritrovi più o meno spesso in quello specifico malessere. Il più delle volte trovarsi in certe condizioni emozionali/psichiche ha un senso profondo ed è correlato con una lezione che dobbiamo imparare per essere persone migliori e realizzarci in rapporto a ciò che la nostra Anima ci ispira.

Ecco la check list: AGRIMONY: Nascondi la tua ansia dietro una maschera di serenità e gentilezza CENTAURY:  Non riesci a dire di “no” CHICORY:  Sei ansioso e possessivo con le persone che ami e hai bisogno di essere ricambiato CERATO: Hai poca fiducia in te stesso e tendi a richiedere conferme dagli altri CLEMATIS: Sogni ad occhi aperti e sfuggi alla realtà, stando a fatica con i piedi per terra   GENTIAN:  Sei scoraggiato depresso e pessimista e tendi a lasciar perdere ciò che in cui non riesci subito MIMULUS: Hai paura di tante cose anche comuni e ti impressioni facilmente IMPATIENS: Sei agitato e impaziente, soffri di ansia e malsopporti i ritmi altrui ROCK ROSE: Soffri di attacchi di panico o grandi paure che ti bloccano SCLERANTHUS:  Sei indeciso quando si tratta di fare scelte opposte ma di uguale importanza VERVAIN: Ti entusiasmi facilmente ma poi ti spegni altrettanto facilmente WATER VIOLET: Sei orgoglioso, tendi a isolarti e a rimanere nelle tue abitudini Se dopo aver scorso questa lista stai pensando che hai tutti questi stati d’animo, stai sicuro che è quello che più o meno pensano in tanti. Qual è lo stato d’animo negativo in cui ti ritrovi più spesso? Si tratta di fare un piccolo esercizio per espandere la consapevolezza e diventare più responsabile di quel che sentiamo, pensiamo e facciamo. TRASFORMA GLI STATI D’ANIMO NEGATIVI IN FORZA D’ANIMO POSITIVA PER ESSERE AL TOP! Se vuoi puoi scrivermi e ti dirò come fare!

Bilancia impedenziometrica: trova il tuo Peso Forma!

Si chiama “bilancia impedenziometrica” e può servirti per trovare il tuo Peso Forma. In  realtà è  molto più di una semplice bilancia e può svelarti in modo semplice e rapido cose di te che ancora non sai (e che nemmeno sospetti). La bilancia impedenziometrica è uno strumento che viene attualmente utilizzato da diversi professionisti della salute e del benessere allo scopo di valutare lo stato dei tessuti organici. Le sue dimensioni contenute, la sua grande maneggevolezza e le modalità di utilizzo alquanto semplici, rispetto a bioimpedenziometri professionali più complessi (e più costosi), ne fanno uno strumento utile, pratico e alla portata di tutti. Come per tutte le strumentazioni vale anche per la bilancia impedenziometrica la regola d’oro del buon senso: prima di tutto bisogna saperla utilizzare nel modo corretto, seguendo le raccomandazioni preliminari, secondariamente bisogna  interpretare realisticamente i dati rilevati integrandoli in una più ampia valutazione del benessere.

La bilancia impedenziometrica può essere molto utile per seguire l’andamento di  programmi di dimagrimento in chi è in sovrappeso o di recupero ponderale in chi si trova sottopeso o di potenziamento muscolare negli atleti, nel controllo di piani nutrizionali per risvegliare un metabolismo rallentato, per riprendersi dallo stress, per idratarsi e depurarsi nei cambi di stagione.

Come funzione la bilancia impedenziometrica?

Sfruttando l’impedenza. Dal piatto di pesata della bilancia viene trasmessa al corpo una corrente di intensità trascurabile (nel senso che non se ne ha alcuna percezione a livello fisico) di 800 mA. La corrente attraversa il corpo umano, incontrando tessuti a diversa conduttività in relazione a quanta acqua contengono. ll tessuto adiposo, ad esempio, ha una percentuale di acqua piuttosto scarsa (10-20%), perciò non è un buon conduttore elettrico e la corrente che lo attraversa trova un’alta resistenza al suo passaggio. Al contrario la massa magra (in particolare i muscoli) essendo ricca di acqua (70-75%) promuove un’ottima conduzione elettrica. Speciali algoritmi traducono i segnali elettrici di ritorno in modo tale da darci una istantanea dello stato dei nostri tessuti grazie alla registrazione ed elaborazione delle differenze bioimpedenziometriche.

Che cosa sappiamo facendo la valutazione con la bilancia impedenziometrica?           

Innanzitutto sappiamo quanto pesiamo realmente in rapporto alla nostra altezza (BMI) e subito abbiamo un’idea se il nostro peso è normale oppure se siamo sottopeso, sovrappeso o addirittura obesi. Il BMI rappresenta l’Indice di Massa Corporea ed è oggi un parametro fondamentale per sapere se è il caso di cambiare non solo il nostro regime calorico ma anche il nostro modo di mangiare. Oggi si riconosce un ruolo fondamentale allo stile di vita e alla nutrizione per rimanere in salute e avere una qualità di vita degna del nostro grado di evoluzione socioeconomica.

La bilancia impedenziometrica ci fa sapere anche quanto grasso abbiamo (massa grassa)addosso in rapporto all’età e al sesso e in particolare anche quanto grasso viscerale accumuliamo all’interno del nostro corpo. Si tratta del grasso che non si vede fuori (anche le persone apparentemente in normopeso possono averne in eccesso) ma che può rappresentare un fattore negativo per il metabolismo e per lo sviluppo di alcune patologie, come ad esempio quelle cardiovascolari.

A determinare il nostro peso concorre anche la struttura ossea (massa ossea) e anche di questa la bilancia ci rende ragione, sempre in rapporto a sesso ed età, come anche ci dice se beviamo a sufficienza o meno, definendo il grado di idratazione (acqua corporea) che è davvero molto importante per il nostro benessere. Come si sa l’OMS raccomanda l’assunzione di almeno 2 litri di acqua , circa 8 bicchieri, al giorno.

Un dato interessante e curioso della bilancia impedenziometrica è il calcolo del metabolismo basale, cioè delle calorie necessarie per mantenere le funzioni organiche di base e quello della costituzione fisica, da quella più esile a quella più robusta, tipica degli sportivi e degli atleti. Correlato a questi dati è quello relativo all’età metabolica, che spesso e volentieri è ben diversa da quella cronologica.

Ho eseguito personalmente svariate valutazioni impedenziometriche, verificando soprattutto:

  • alta percentuale di grassi viscerali anche in soggetti giovani e/o in normopeso
  • bassa percentuale di acqua corporea, in particolare nelle donne e in coloro che non praticano attività fisica regolare
  • basso metabolismo di base in soggetti che presentano bassa percentuale di massa magra
  • bassa massa ossea nelle donne in epoca menopausale, soprattutto in coloro che non fanno sufficiente e regolare attività fisica
  • età metabolica più elevata in soggetti di età cronologica inferiore

La valutazione con bilancia impedenziometrica può essere collocata allo start up di qualsiasi programma nutrizionale associato ad attività fisica e stile di vita adeguato. Va poi ripetuta a intervalli stabiliti per controllare l’andamento e aggiustare il tiro allo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati. Utilizzo la bilancia impedenziometrica in tutti i casi di:

  • Recupero del peso forma
  • Recupero energia
  • Riequilibrio funzionale (miglior digestione, lucidità mentale, alternanze dell’umore)
  • Stress
  • Programmi di nutrizione e di integrazione alimentare nelle patologie cronico-degenerative
  • Nei bambini al di sopra dei 6 anni (sovrappeso e obesità)
  • Nei disturbi alimentari (anoressia-bulimia)
  • Negli sportivi

Mi capita a volte che qualcuno preferisca non affrontare consapevolmente la nuda realtà dei dati della bilancia. Niente di più sbagliato! Personalmente racconto a questi pazienti di quando sono salita sulla bilancia impedenziometrica per la prima volta e ho scoperto di avere un’età metabolica di ben 16 anni in meno rispetto a quella cronologica! Ciò mi ha convinto definitivamente che seguire un’alimentazione sana ed avere uno stile di vita equilibrato porta i suoi frutti per tutti.

Se vuoi saperne di più sulla valutazione del benessere con bilancia impedenziometrica scrivimi su “domande e risposte”. Ti risponderò.


Rilassati con il tocco dei Fiori di Bach

Il tocco dei Fiori di Bach ci dona serenità: una relazione assoluta, quella tra i Fiori di Bach e il Benessere, già verificata dai molti sostenitori dei 38 rimedi naturali più famosi. “La cura dei fiori”, strutturata in vero e proprio metodo della floriterapia dal medico inglese Edward Bach nei primi decenni del secolo scorso, prevede l’assunzione per bocca di estratti naturali ricavati dai fiori di specie selvatiche allo scopo di superare i disagi emozionali. Il loro meccanismo d’azione è energetico-informazionale, molto simile a quello dei farmaci omeopatici. Attacchi di panico, ansia, paure motivate e non, preoccupazioni, depressioni e stanchezze sono le principali indicazioni per utilizzare i Fiori di Bach a qualsiasi età senza incorrere in pericoli di sovradosaggio o di effetti collaterali. Sintomi come insonnia, dolori, nausee, vertigini, disturbi intestinali, dermatiti ecc…quando sono di natura psicosomatica possono migliorare o addirittura risolversi assumendo una diluizione di Fiori di Bach. In floriterapia ogni caso richiede una scelta di rimedi del tutto personalizzata, fatta secondo una precisa procedura diagnostica, che porta a formulare un cocktail composto da non più di 5 fiori funzionalmente sinergici. Per fare ciò medici farmacisti ed altri professionisti della salute si preparano frequentando idonee scuole e acquisendo competenze professionali specifiche. Ho utilizzato i fiori di Bach per i miei pazienti, sia adulti che bambini, con risultati positivi evidenti, seguendo la diagnostica originale del dott. Bach ma anche sviluppando un’integrazione della floriterapia nel contesto omeopatico e bioenergetico. In uno studio condotto nell’anno 2000 con l’intermediazione della pedana posturostabilometrica ho dimostrato l’impatto dei Fiori di Bach sulla nostra postura, correlando stati mentali negativi, come lo stress, con la comparsa di disturbi strutturali. http://www.mednat.org/bioelettr/biorisonanza4.htmhtm CALZOLARI S.. – Riequilibrio posturale con Fiori di Bach: patterns posturostabilometrici degli stati d’animo negativi. Atti del 20 Congesso A.M.I.F. La Med. Biol. Suppl. al N0 2, 2000, pagg. 47-50. Negli anni successivi  ho messo a punto una tecnica che permette di veicolare l’energia informata dei Fiori di Bach nel sistema psicoenergetico umano attraverso la pelle, l’apparato più esteso del nostro corpo, creando un protocollo che consente l’applicazione locale dei Fiori di Bach. Si chiama “touch florienergetico”(il tocco energetico dei fiori di Bach): le persone lo apprezzano come un trattamento dolce e rilassante, piacevole come un massaggio. Come si svolge il “tocco dei fiori”?
  • Viene composto all’istante una diluizione di 7 Fiori di Bach dalle proprietà antistress
  • Gocce della diluizione vengono applicate sulla pelle in corrispondenza di aree bioenergeticamente attive (agopunti, meridiani, aree di proiezione dei chakra)
  • Tramite specifiche tecniche di massaggio e di digitopressione i Fiori di Bach vengono assorbiti dalla pelle
Il “tocco” permette di portare l’energia dei fiori di Bach a contatto con la pelle, che la assorbe in punti strategici energeticamente attivi e la distribuisce nella rete energetica. Secondo le medicine tradizionali su base energetica (come l’agopuntura e l’ayurveda) ogni organo e viscere è coinvolto a livello emozionale secondo precise corrispondenze. Un esempio per tutti: quando ci arrabbiamo possiamo sentirci stanchi e confusi oppure accusare dolori e crampi muscolari, avere bocca amara e difficoltà digestive, fino anche a soffrire di coliche. La rabbia espone il nostro fegato ad un insulto emozionale che può determinare perturbazioni nell’enegia dell’organo, nonché conseguenze sulla sua funzionalità. Quando il fiore di Bach viene applicato alla pelle e fatto assorbire in profondità, la sua energia pervade la rete di distribuzione energetcia fino agli organi attivando un processo di riequilibrio. In alcuni casi particolari  la tecnica trandermica prevede di pungere la pelle con sottili aghi di (agopuntura) attraverso la goccia del diluito (tecnica transfissiante). Questa variante del protocollo è particolarmente utile in caso di dolori scatenati da una crisi emozionale molto intensa. Durante lo svolgimento della tecnica possono essere utilizzati anche oli essenziali di sostegno che rendono il trattamento ancor più piacevole. Quali sono i 7 elisir antistress?
  • Olive: è l’elisir per la stanchezza psicofisica che si accumula ed esplode poi in periodi particolari, come ad esempio la primavera
  • Elm: è l’elisir per rilassare e decontrarre anche le persone che non si arrendono mai, impegnandosi fino allo spasimo in ogni cosa nella convinzione (fallace) che possono sempre farcela senza accusare disturbo alcuno
  • Crab Apple: è l’elisir per la depurazione e il drenaggio delle energie psicoemozionali , fondamentale per poter essere sempre freschi e vitali pur nel caos e nella frenesia quotidiana
  • Holly: è l’elisir per vincere blocchi emozionali e chiusure energetiche di difesa, che causano emozioni negative, quali rabbia, risentimento, odio, invidia e gelosia.
  • Hornbeam: è l’elisir della motivazione personale che ci spinge a fare le cose che vogliamo fare piuttosto che assoggettarci ad un senso del dovere spesso frustrante
  • White Chestunt: è l’elir della lucidità mentale che contrasta le ossessioni e i dubbi che ci attanagliano in certi momenti di stress nonchè quei pensieri fissi e ricorrenti che non ci fanno dormire
  • Walnut: è l’elisir della stabilità psicoemotiva, che ci toglie dal circuito impallante delle influenze altrui e delle nostre stesse credenze limitanti
Chi vuole provare il tocco dei fiori di Bach? Scrivete in “domande e risposte” e prenotate un “tocco”personalizzato.

Aloe Vera: come depurarsi in primavera

Il giusto tonico della primavera si chiama ALOE VERA. La bella stagione è alle porte e abbiamo tutti voglia di sentirci più leggeri. Abbiamo bisogno di depurarci dalle tossine invernali, accumulate al chiuso della casa e dell’ufficio,  di drenare i ristagni di liquidi acquistati con un’alimentazione invernale monotona e pesante, di sentirci più leggeri e tornare in forma. L’ALOE VERA risponde a tutte le nostre esigenze in questo periodo e va introdotta nella nostra dieta giornaliera. L’ALOE VERA è una pianta carnosa dei climi aridi che l’uomo utilizza per la cura personale fin dai  tempi più remoti. Leggiamo delle sue qualità benefiche addirittura nel papiro di Ebers del 1550 a.C , dove viene definita “la pianta dell’immortalità”, e nei manoscritti di Nippur (l’attuale Bagdad) risalenti addirittura al 2000.C. L’ALOE VERA è citata insieme alla mirra perfino nella Bibbia a dimostrazione che anche il popolo ebraico ne faceva uso. Usata da sempre per i problemi di pelle, l’aloe interessa ancor oggi il mercato mondiale anche per altre sue proprietà, nonchè per le sue diverse modalità di utilizzo. Mentre il gel di ALOE VERA viene utilizzato per le applicazioni topiche, il succo di ALOE VERA può essere integrato come bevanda nel programma di idratazione giornaliero con evidenti effetti  migliorativi sia sul trofismo cutaneo (secchezza, disidratazione, untuosità) sia sull’elasticità della pelle(smagliature, cicatrici) ma anche per prevenirne l’invecchiamento (rughe). Il gel è ottimo anche per curare scottature ed eritemi solari nonchè per favorire la cicatrizzazione. Il succo di ALOE VERA è consigliato, spesso insieme al gel, per problemi dermatologici più importanti come acne, rosacea, psoriasi, eczemi, dermatiti, e viene  spesso integrato in un più ampio programma di cura naturale (omeopatia, fitoterapia, omotossicologia). Le qualità benefiche dell’ALOE VERA sono relative alle proprietà antinfiammatoria della sostanza attiva, l’ACEMANNANO, uno zucchero che ha dimostrato effetti  protettivi sulle mucose del tratto digerente. L’acemannano del succo di ALOE VERA svolge un’azione antinfettiva nei confronti di germi e funghi  patogeni, contribuendo  a mantenere in fisiologia la flora intestinale saprofitica, combattendo la disbiosi intestinale e la candidosi in particolare, spesso responsabile dello sviluppo di coliti e intolleranze alimentari. A livello intestinale l’ acemannano stimola direttamente anche la produzione di cellule immunitarie come macrofagi, monociti, anticorpi e linfociti T, dimostrando di essere adatto anche nelle allergie. Le più moderne ricerche hanno portato ad allargare l’interesse della comunità scientifica, nonché del mercato, nei riguardi del succo di ALOE VERA soprattutto in tema di obesità, diabete, sindrome metabolica, nonché in quello della prevenzione dei tumori (varietà Aloe Arborescens). http://goo.gl/jkvRP Tante e tali sono le proprietà dell’ALOE VERA che l’elenco si fa lungo; quel che preme riconoscere è l’estrema utilità di inserire il succo di ALOE VERA nella nostra dieta giornaliera, stando ben attenti a verificare che stiamo usando un prodotto sicuro, privo di aloina (un principio tossico), ricavato da coltivazioni biologiche e controllate e soprattutto ottenuto con procedimenti di estrazione a freddo che rispettano l’integrità  del prodotto stesso. Un consiglio pratico per chi vuole DIMAGRIRE, DEPURARSI E DRENARE IL RISTAGNO VENOSO:
  • scegli un ottimo succo di aloe vera
  • bevi il succo di ALOE VERA al mattino in acqua tiepida rigorosamente a digiuno
  • diluisci il succo di ALOE VERA in un bottiglia di acqua da 1 litro e portalo con te, bevendo durante l’arco della tua giornata
  • se vuoi puoi aggiungere nella bottiglia zenzero, malva e camomilla
  • adotta un regime nutrizionale sano ed euilibrato distribuito in 5 piccoli pasti
  • aumenta le proteine nobili, riduci gli zuccheri e i grassi animali, preferisci cibi ad alto contenuto di acidi grassi essenziali omega 3
  • muoviti di più
  • riposati e regilarizza i tuoi ritmi fisiologici
Se ti servono altre indicazioni o hai un caso personale da sottopormi scrivi nell’apposito spazio sul sito dedicato alle “domande e risposte”. Buona primavera!

Colazione caffè e brioche: meglio di no, grazie!

Colazione al bar: brioche e caffè. Qualcuno abbozza ad un “qualcosa di integrale”, qualcuno dirotta la mano verso la ciotola dello zucchero di canna. Encomiabili, ma insufficienti, tentativi di allinearsi alle raccomandazioni dell’OMS per quanto attiene alla dieta (intesa come “comportamento alimentare”). La colazione al bar (cornetto e caffè) ci offre 572 calorie in media e ci regala ben 11,5 grammi di grassi; è senza dubbio ricca, molto ricca ma di qualcosa che non è precisamente un bene per la nostra salute. Calorie, grassi saturi, zuccheri semplici (glucosio e lattosio), carboidrati complessi raffinati, conservanti, additivi, coloranti, ampiamente rappresentati nella colazione al bar, se in eccesso e se assunti con regolarità influenzano negativamente il  nostro metabolismo. Colazione caffè e brioche? Meglio di no. Grazie! Solo una sana e consapevole informazione può salvarci dai nemici più acerrimi della nostra salute: la sovraalimetazione e l’eccessivo consumo di zuccheri e grassi, a cui dobbiamo l’incremento stratosferico di obesità e diabete, non solo nella popolazione adulta ma anche in quella infantile. 1/3 delle malattie cardiovascolari e dei tumori possono essere evitati da una sana ed equilibrata alimentazione, dice l’OMS, a partire dal pasto principale, che è la colazione. http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?id=108&area=Vivi_sano Oltre al fattore alimentare il mondo scientifico riconosce almeno altri due fondamentali per stare bene, l’attività fisica e lo stile di vita. Sono certa che l’idea di avere uno stile di vita sano e attivo piaccia a tutti, ma dall’esperienza dei miei pazienti deduco che sono pochi quelli che ce l’hanno davvero. I più sanno cosa fare ma non sanno come fare. Qualcuno pensa che gli impegni lavorativi, le esigenze famigliari e i ritmi della vita moderna debbano avere la precedenza sulla cura di sé, salvo cambiare idea quando un amico o un parente accusa i disagi legati ad una malattia o ad una disgrazia.  In alcuni casi ci pensa la vita, insomma, a cambiarci le prospettive, in altri ci si pensa in autonomia, sviluppando una propria consapevolezza delle priorità. A tutti converrebbe, si tratta di buon senso, puntare proprio sulla propria capacità di osservare, comprendere e agire di conseguenza. Uno stile di vita sano e attivo deve essere anche facile da attuare (il che non significa affatto che non ci sia da metterci dell’impegno). Basta introdurre alcuni piccoli cambiamenti nelle abitudini e mantenerli con costanza.Come effettuare i cambiamenti? C’è chi cambia drasticamente (ad esempio coloro che decidono di smettere di fumare dalla sera alla mattina) e chi lo fa progressivamente (come chi sceglie di portare a spasso il cane per almeno 30 minuti anziché soltanto per 10 minuti, con profonda gioia dell’animale). La modalità migliore è comunque quella che prevede di ripetere con costanza il cambiamento effettuato. Chi opta per la modalità progressiva esegue un vero e proprio allenamento delle proprie potenzialità e ha ottime probabilità di migliorare il proprio stile di vita, perché prende una coscienza più profonda dei vantaggi acquisiti Anche nel campo dell’alimentazione , uno dei più gettonati quando si parla di stile di vita, i cambiamenti possono essere effettuati in modo diverso.  Un cambiamento drastico è generalmente ben tollerato se temporaneo e relativo ad esigenze particolari: ad esempio si può scegliere di “digiunare” per qualche giorno, di solito adottando una dieta prevalentemente liquida, quando abbiamo fatto stravizi voluttuari durante le feste natalizie o abbiamo mangiato in modo molto diverso dal solito durante un viaggio. Questa scelta è praticata con successo anche quando si desideri avviare un programma di depurazione dell’organismo dopo una malattia o per affrontare un programma di dimagrimento partendo da una condizione di terreno biologico più pulito. In questi casi consiglio ai miei pazienti di attenersi ai seguenti punti per due giorni consecutivi almeno: bere più + di 8 bicchieri d’acqua (di cui almeno la metà di acqua ionizzata alcalina) aggiungendo succo di aloe

  • assumere the verde almeno 2 volte al giorno con aggiunta di miele cannella e zenzero
  • assumere centrifugati di frutta e verdura all’ora di pranzo e di cena
  • attenersi ad orari predefiniti (al risveglio non oltre le ore 8, alle 12, alle 15, alle 18 e alle 21 concludere con tisana di anice stellato finocchio e malva oppure per i più ansiosi tiglio biancospino melissa)
  • associare “riposo attivo” (non dormendo ma rilassandosi in vari modi)
  • associare attività fisica moderata (una passeggiata a passo svelto due volte al dì per 40 minuti ciascuna)
  • svolgere una normale attività lavorativa e relazionale

Se il cambiamento drastico va bene in certe situazioni, il cambiamento progressivo è da considerare quello ottimale per conquistare in modo consapevole e permanente uno stile di vita sano ed equilibrato. Si tratta di un vero piano d’azione strategico per vivere al meglio. Forza ed efficienza fisica, lucidità e prontezza mentale, appagamento e serenità psichica, equilibrio emozionale e positività nelle relazioni, sono i frutti di uno stile di vita sano ed equilibrato. E sono frutti che possiamo raccogliere molto presto a fronte di una buona semina e di una cura costante. Un buon cambiamento può cominciare proprio dalla colazione seguendo alcuni punti chiave che raccomando sempre ai miei pazienti:

  • Bere 1 bicchiere di acqua a digiuno con succo di aloe
  • The verde con zenzero
  • Yogurt bianco con miele noci e pistacchi o arachidi
  • Fiocchi di avena con latte di soja
  • Frutta fresca con buccia

Ti sentirai sazio ma anche leggero e soprattutto non avrai dopo mezz’ora-1 ora uno straziante senso di fame che ti spinge a mangiare tutto quel che trovi. Impara ad alzarti 15 minuti prima e fai colazione a casa con tranquillità magari in compagnia dei tuoi familiari, ma senza emulare i quadretti invitanti della famiglia più famosa d’Italia: quella (fasulla) del Mulino bianco. Sui perché convenga preferire questa colazione a quella del bar ti rimando ad un altro articolo sul blog.


Acqua alcalina ionizzata: via libera dalle tossine!

Bere acqua alcalina ionizzata può aiutare a combattere il malessere spesso legato allo stress fisico e/o ad uno stile di vita non equilibrato. Secondo il dott. Ben Johnson, direttore clinico della Immune Recovery Clinic di Atlanta, in Georgia (USA), “l’acqua alcalina ionizzata promuove la salute e contrasta le malattie: idrata, alcalinizza e ossigena l’organismo agendo nel contempo da antiossidante” (tratto da I benefici dell’acqua alcalina – 2013, ed. Il punto d’incontro). I più recenti presupposti scientifici concentrano l’interesse sull’acqua alcalina ionizzata come supporto per contrastare l’inquinamento del terreno biologico umano, legato a fattori tossici comunemente diffusi nelle società industrializzate.  Che si tratti di una tendenza alla moda o piuttosto di una scelta consapevole per la propria salute, di fatto oggi molti si organizzano in casa, in ufficio o nei centri di benessere e cura, per il consumo di acqua alcalina ionizzata, cioè acqua a ph alcalino ottenuta con  tecniche di filtraggio ed elettrolisi, a partire dal rubinetto. Il processo di ionizzazione scinde la molecola d’acqua producendo ioni OH negativi dalle verificate proprietà antiossidanti. Forse pochi sanno che l’acqua alcalina è presente in natura, addirittura rappresenta la forma più naturale dell’acqua, quella dei  mari, dei fiumi e dei ruscelli, delle cascate e dei laghi naturali; l’acqua piovana come anche quella della rete di distribuzione è invece tendenzialmente acida. Le potenzialità dell’acqua alcalina ionizzata sono legate alla sua capacità di riequilibrare il sistema acido-base dell’organismo, apportando quei bicarbonati che l’organismo può perdere e/o contrastando l’accumulo di prodotti acidi. Una delle indicazioni dell’acqua alcalina, soprattutto se associata ad una alimentazione con cibi alcalini, è l’acidosi metabolica, una condizione in cui il ph del sangue e dei fluidi organici (tra cui urine, saliva ecc..) va al di sotto dei valori normali, compresi tra 7,38-7,42. Tra le cause dell’acidosi metabolica ci sono un’alimentazione troppo ricca di proteine animali e di grassi saturi, o troppo povera di minerali e vitamine antiossidanti, l’eccessivo consumo di farmaci, il fumo, l’inquinamento ambientale, le infezioni intestinali, il consumo di alcool e di droghe. Anche gli stress ripetuti, il sovraffaticamento fisico e mentale, gli eccessi voluttuari, il disordine prolungato dei ritmi fisiologici possono favorire un accumulo di tossine endogene, alterando il nostro equilibrio metabolico e sottoponendo i sistemi di regolazione dell’organismo ad un superlavoro. I sintomi conseguenti sono nei casi più lievi molto sfumati: stanchezza, confusione, inefficienza, senso di malessere generalizzato, mal di testa e dolori muscolari-articolari diffusi, anche un senso di oppressione e di respiro bloccato. Nei casi più gravi, legati a malattie dell’intestino, fegato, pancreas, rene, polmone, o nel diabete, i sintomi sono molto seri: ipotensione, polipnea, aritmie cardiache, sonnolenza, osteoporosi, fino anche al coma. Il terreno biologico umano tende all’acidosi man mano che invecchiamo: una delle battaglie che impegna maggiormente la scienza moderna è proprio quello della prevenzione dell’invecchiamento precoce, in modo da dare più anni alla vita ma anche più vita agli anni. Nella medicina antiaging un posto di primaria importanza ha la scienza dell’alimentazione e la nutraceutica, che considerano l’acqua come un vero e proprio nutrimento tanto che si dice che non solo siamo quello che mangiamo ma anche quello che beviamo. L’OMS consiglia di bere almeno 8 bicchieri di acqua al giorno, con sensibili differenze tra chi pratica sport e chi è invece sedentario, tra gli uomini e le donne e anche tra le varie fasce di età, compresa quella pediatrica http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=4460&area=acque_potabili&menu=dieta. L’acqua alcalina ionizzata è particolarmente indicata per chi deve depurarsi da tossine endogene ed esogene: ciò farà bene a chi ha avuto infezioni intestinali e/o polmonari (come ad esempio i bambini di costituzione linfatica), a chi sta facendo diete per riequilibrare le dislipedemie (condizioni di alterato metabolismo con aumento del colesterolo, del LDL colesterolo vs HDL, dei trigliceridi, della glicemia con tendenza a sviluppare insulino resistenza) o per perdere peso, a chi soffre di dolori reumatici o muscolari, dato che le articolazioni e le fasce muscolari sono naturali serbatoi di prodott tossici del metabolismo. A chi beve acqua alcalina ionizzata è bene consigliare anche una dieta che contrasti l’acidosi metabolica, riducendo l’assunzione di cibi acidificanti come il latte, i latticini e la carne, ad alto conteuto di proteine animali, nonchè i grassi saturi di derivazione animale, incrementando notevolmente il consumo di frutta e verdura ad alto conenuto in sali minerali e vitamine e alimenti ricchi di fibre, che favoriscono la depurazione del tratto digerente. Acqua e cibi alcalinizzanti possono essere saggiamente inseriti nell’ampio panorama di uno stile di vita più sano ed equilibrato, dove anche i ritmi fisiologici, come il sonno e l’igiene intestinale abbiano il giusto spazio. Come sempre il fatto di poter scegliere consapevolmente è frutto di una corretta informazione dalla quale dipendono i comportamenti che adotteremo per volerci bene.

Curcuma: il sole anche d’inverno

Profumata, leggermente piccante, di un dorato intenso e brillante: è la curcuma, o zafferano delle Indie, una spezia orientale che è diventata la protagonista di importanti studi scientifici sulla longevità a partire dalle prime osservazioni sull’ottimo stato di salute della popolazione indiana. Nei paesi orientali la curcuma viene utilizzata da sempre non solo come rimedio della tradizione medica ayurvedica ma anche come immancabile ingrediente in cucina. La ricerca scientifica ha confermato le straordinarie proprietà antinfiammatorie e antiossidanti del principio attivo, la curcumina, un polifenolo a cui si deve l’effetto riequilibrante sui livelli di colesterolo e di zuccheri nel sangue. La curcuma agisce direttamente sul pancreas e sul fegato, abbassa i livelli di glicemia nei pazienti diabetici, aumenta i livelli di HDL colesterolo (quello “buono”!) nei soggetti con dislipidemia e riduce i tassi di fibrinogeno nel sangue di persone con aterosclerosi, prevenendo la trombosi. http://www.fondazioneveronesi.it/articoli/oncologia/curcuma-non-solo-giallo/ Della curcuma è ben noto anche l’effetto coleretico e colagogo , che riguarda la produzione e il regolare deflusso della bile, a cui consegue un miglioramento della digestione, in particolare dei grassi, e una buona protezione delle mucose del tubo digerente. Viva la curcuma quindi, che ci mantiene puliti dentro e giovani fuori a fronte di un aroma caldo ed avvolgente, che ci riporta ai fasti delle “mille e una notte”. Ma ciò che ha levato la curcuma a ben altri fasti, quelli scientifici, è il suo effetto antitumorale, legato alle proprietà antiinfiammatorie e antiossidanti della curcumina, studiato in ben otto tipi di tumori solidi (tra cui mammella, prostata, colon) nonchè nella leucemia infantile tra quelli del sangue. La curcumina interagisce con i recettori di membrana, controlla le interleukine e il TNF, regola il DNA, agisce insomma attraverso diversi meccanismi con il risultato di contrastare il processo di degenerazione cellulare. Come ormai è ben noto, infiammazione e ossidazione sono fattori causali di patologie cronico-degenerative tristemente diffuse, come artriti e artrosi, reumatismi, fibromialgie, morbo di Crohn, psoriasi. Anche l’Alzheimer è oggi riconosciuta come una malattia su base parzialmente infiammatoria legata alla deposizione di placche amiloidi nel SNC. E’ da sottolineare come infiammazione e ossidazione siano processi spesso correlati ad uno stile di vita del tutto scorretto e irrispettoso delle leggi biologiche. L’assunzione di droghe, farmaci, fumo, conservanti alimentari, inquinanti ambientali ma anche l’inosservanza dei ritmi biologici, della necessaria quantità di moto e dell’esercizio aerobico, persino una cattiva respirazione e igiene personale, possono essere causa di stress, infiammazione cronica e processi ossidativi che favoriscono la degenerazione e l’invecchiamento anticipato. Siamo in inverno e qui di seguito consiglio ricette a base di curcuma facili e veloci per prevenire e alleviare alcuni dei disturbi più frequenti della stagione: il raffreddore e i dolori articolari. Utilizziamo la curcuma, facendo attenzione a non eccedere nelle dosi soprattutto nelle persone che soffrono di calcoli biliari, nella gravidanza, nei bambini della prima infanzia (fino ai due-tre anni), nelle persone che fanno terapie anticoagulanti. Bastano due cucchiani da caffè di curcuma al giorno (circa 3 grammi) per fare una buona prevenzione, meglio ancora se la usiamo insieme a cardamomo e rosmarino, piante benefiche dall’azione sinergica. Una portentosa bevanda immunostimolante invernale? The verde con aggiunta di 1 cucchiaino di curcuma, 2 chiodi di garofano, 1 grano di pepe nero, una spolverata di cannella grattugiata, scorza di limone e se gradito un cucchiaino di miele di eucalipto da bere tutti i giorni a colazione e dopo  cena (o per seguire le indicazioni dei popoli orientali durante il pasto). E’ un infuso gradevole dalle proprietà antistress, regola l’appetito e il sonno, migliora il metabolismo, controlla i sintomi da freddo e rafforza le difese. Poichè l’inverno ci predispone a trattenere liquidi e ad accumulare grasso, la curcuma può rivelarsi un alleato eccezionale per chi vuole mantenersi in forma, ridurre il senso di fame, sentirsi più in forza e controllare il peso. Per gli amanti di frullati e centrifugati di frutta o verdura l’abbinamento ottimale è con agrumi, mirtilli, carote, finocchi, broccoli e cavolacee in genere. Un ottimo frappè invernale? Mezza mela e 1 kiwi in latte di mandorla con 1 cucchiaino di curcuma, oppure il succo di un arancio spremuto, una carota, latte di soia e un cucchiaino di curcuma da consumarsi non freddo. E per i più golosi la curcuma può essere abbinata al miele di castagno da spalmare su una galletta di riso o su una fetta di pane nero o di farro. A pranzo e a cena la curcuma si abbina elegantemente sia con il pesce che con la carne ed è ottima per esaltare le virtù proteiche dei legumi. La curcuma può essere introdotta anche come integratore ma solo se di ottima qualità. E’ davvero eccezionale l’abbinamento con gli omega 3, di cui sono ben note le proprietà protettive nei confronti del cuore, della vista, del cervello, nonchè i benefici sui livelli di colesterolo e trigliceridi, sulla pressione arteriosa e sulla funzione mentale in generale. Abituiamo anche i nostri bambini al sapore e all’aroma stuzzicante della curcuma che si rivela un potente tonico in caso di stanchezza e va benissimo per riprendersi dalle malattie virali, dalle gastroenteriti, dalle convalescenze in generale. Può essere utilizzata anche nello yogurt o nel latte. Provare per credere!    

Dieta Emozionale: mangiamoci su!

Il concetto è nuovo: affronta le tue crisi emozionali mangiandoci su! Proprio così: la dieta emozionale è un programma comportamentale che ti insegna a mangiare i cibi giusti per riportarti alla normale fisiologia emozionale. Uno studio scientifico, condotto da ricercatori finlandesi nel 2013 e pubblicato sulla rivista ufficiale dell’Accademia delle Scienze negli Stati Uniti, ha confermato che le emozioni hanno un impatto preciso sui nostri organi, apparati e sistemi funzionali http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3896150/. Le azioni e i comportamenti che adottiamo in preda ad una crisi di rabbia,