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RESILIENTI: ALLENA-MENTE CON IL COACHING

Resilienti: imparare dalle difficoltà si può? Nella vita si può cadere e rialzarsi più forti di prima? Chiediamolo al nostro corpo e lui risponderà di sì. Di fatto una frattura può saldarsi talmente bene che in quel punto l’osso è più forte. Questa è la prova che siamo resilienti per natura, cioè abbiamo un’innata capacità di adattamento finalizzata a farci stare “meglio di prima”. Vuoi un altro esempio su come siamo biologicamente resilienti? Inverno, arrivano i virus, prendi l’influenza:funzioni biologiche in tilt. Allo stesso tempo lezione di immunità acquisita in atto. Dalla Crisi (emergenza, trauma, cambiamento do stato) alla Risoluzione: l’organismo usa le sue strategie per migliorarsi e l’ occasione ghiotta noi la chiamiamo “malattia”. Hai presente quando il medico ti dice di riposarti e lasciare che “le cose facciano il loro corso”? Faresti meglio a farlo: la Resilienza è all’opera http://dottsilviacalzolari.it/resilienza-la-capacita-riorganizzarsi-stare-sempre-meglio/

Resilienza, strumento per crescere

Non c’entra niente con la resistenza,  tanto meno c’entra qualcosa con il detto: “mi spezzo ma non mi piego”. Il  termine viene dall’ ingegneria, dove indica la particolare qualità dei materiali di assorbire un urto senza rompersi, per lo più deformandosi in modo plastico. Lo stesso termine si applica metaforicamente anche alla psiche umana e sta a indicare che possiamo superare qualsiasi difficoltà adottando un tipo di atteggiamento altrettanto plastico. Il mito della Fenice (l’uccello che muore ogni sera per poi risorgere all’alba successiva) è la metafora più nota della Resilienza: “rinascere dalle proprie ceneri” equivale a rinnovare la propria identità tutte le volte che “la luce del giorno si spegne” (cioè quando ci troviamo in una crisi profonda). A permetterci tutto questo è la resilienza (meglio avercene, vero?)

Quando siamo resilienti?

In generale si può dire che sei resiliente quando affronti le difficoltà come esperienze che ti fanno crescere: immagina di trovarti in un mare (di guai), come ne esci? Se ti affidi alla resilienza impari a nuotare, se fai resistenza annaspi tra le onde. Quando la vita ti prende a botte puoi schivare i colpi piegandoti alla Matrix, oppure dare ( e ricevere) pugni alla Rocky: nel primo caso non ti usuri, nel secondo sì.

Quanto siamo resilienti?

Hai un sistema per misurare la tua resilienza? La maggior parte delle persone si ritiene scarsamente resiliente: vorrebbe esserlo di più ma non sa come fare. In effetti la resilienza ha i suoi nemici nel tempo moderno, e principalmente 3:
  1. le credenze acquisite
  2. il tempo
  3. lo stress

1-credenze

Crediamo che essere dei duri ci renda forti, perciò tendiamo ad affrontare le cose con rigidità e a testa bassa come un ariete. A questa credenza corrispondono atteggiamenti e comportamenti da scalatore, con piccone e picozza a portata di zaino. La resilienza consiglia: guarda se ci sono sentieri alternativi dietro la tua visuale.

2-il tempo

E’ diventato per la maggioranza il metro della nostra efficienza, perciò tendiamo a fare tutto subito. La nostra percezione del tempo determina la fretta a-finalistica, produce atteggiamenti e comportamenti da centometrista senza traguardo con lo sguardo fisso al cronometro e al segna-passi. La resilienza consiglia: goditi il tempo, vivendolo come lo spazio di accoglienza delle tue esperienze.

3-lo stress

E’ una disfunzione, che in linea generale viviamo come una condizione di normalità, perciò tendiamo a non porre limiti ai nostri sforzi. Lo stress è responsabile delle nevrosi e genera comportamenti grotteschi, come il continuare a girare nella stessa ruota come il criceto. la resilienza consiglia: scendi dalla ruota e respira.

I nemici della resilienza ti indeboliscono

Ogni difficoltà ti appare insormontabile e sempiterna. Tu sei la vittima. La colpa è degli altri. Sei in crisi nera. Prova a raccontarti le cose come stanno (secondo te), come le vorresti (invece), come ti senti in tutto ciò (adesso). Ti avverto: il tuo racconto sarà confuso, vago, emozionale. La questione non è quanto si cade in basso ma come ci si rialza e la differenza la fa la tua resilienza. Come si diventa più resilienti? Per prima cosa impara a gestire i suoi nemici: credenze tempo e stress. Hai un sistema per allenarti? Nella mia lunga esperienza di medico e di coach il coaching è la scelta ottimale, soprattutto se combinato con tecniche strumentali computerizzate all’avanguardia nate apposta per allenare la resilienza (“resilience coaching”). Ti spiego come funziona.

Punto 1- Stai più attento e concentrato

si fa prima a dirlo che a farlo? Vero. Allora cominciamo da una cosa facile. In linea di massima respirare è  un automatismo, finché non ci pensiamo su: in quel momento viviamo l’affascinante esperienza del respiro. Sposta l’attenzione sui movimenti respiratori, sull’ampiezza e sulla frequenza degli atti, poi sulle percezioni sensazioni emozioni che hai. Ti ritroverai in breve a sentirti più rilassato. Allenandoti diventerai sempre più bravo a gestire consapevolmente la tua respirazione. Ti insegno la tecnica, anche con l’aiuto del un sistema di feedback molto semplice, così verifichi quanto e come puoi incidere sulla tua respirazione per ottimizzarla e sentirti sempre più disteso. Con un allenamento costante impari a regolare il tuo respiro e la tua frequenza cardiaca anche al di fuori delle sessioni di coaching, in particolare nei momenti critici.

Punto 2- allena le potenzialità

Su cosa puoi contare? In che cosa sei davvero bravo? Quali sono le qualità che ti hanno aiutato in passato? Ognuno di noi ne ha diverse, qualcuna le conosce bene e ne ha verificato l’efficacia, altre sa che ci sono ma non le ha ancora fatte fruttare. Quanto sei paziente? Perseverante? Usi di più la logica o l’intuito? A questo punto una bella visualizzazione ti può aiutare concretamente. Immagina di… Le tecniche di dinamica mentale sono efficaci per far emergere il potenziale e saperne di più su noi stessi, compreso chi siamo e che cosa vogliamo. Sono dinamiche perché favoriscono le funzioni creative della mente. Queste tecniche producono immagini personali, originali e significative, che attingono a contenuti emergenti dai vari distretti della psiche, dall’inconscio personale a quello collettivo, dal subconscio e dal se superiore.http://www.stateofmind.it/tag/resilienza/ Le tecniche di dinamica mentale possono essere guidate dal coach (se le conosce) allo scopo di agevolare la capacità di “vision” delle persone. Il sistema computerizzato propone visualizzazioni a scenario precostituito, scelto direttamente dalla persona. Vuoi guidare una mongolfiera in giro per il mondo? Puoi diventare bravo, allenando la consapevolezza del qui o ora, aumentando la tua empatia, gestendo le tue emozioni, rimanendo concentrato e sperimentando impegno e divertimento allo stesso tempo.

Punto 3-alza l’asticella e sfida te stesso

Le persone resilienti amano sfidarsi. Hanno fiducia in se stessi e si conoscono bene, perciò, se possono stare meglio, si impegnano per riuscirci. Le persone resilienti amano fare esperienze per crescere e le fanno fruttare. Che cosa è per te “il meglio”? Cosa te ne farai? Quanto impegno sei disposto a metterci? Il coaching esalta il te stesso sfidante. con l’aiuto del sistema computerizzato, se vuoi, alzi l’asticella della prova: puoi sempre fare un salto più alto. Con l’allenamento potrai accedere dal livello low al livello high, diventando sempre più bravo a gestire frequenza cardiaca emozioni concentrazione ecc…nelle situazioni difficili. Più resilienza: interessa a chi vuole stare bene in salute, a chi vuole realizzare obiettivi nella vita o nel lavoro, a chi ci tiene alla sua crescita personale. per tutti la resilienza diventa un punto di forza quando vogliamo vivere una vita piena e significativa. Forza, dai, apriti alle novità (che è un buon modo di sviluppare resilienza), ché ti aspetto per le sessioni di resilience coaching.