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TRAINING EMOZIONALE: 15 PRATICHE SOSTENIBILI

Training emozionale: una questione di pratica per vivere meglio le proprie emozioni! Se hai letto i miei articoli precedenti sull’intelligenza emotiva, conosci i vantaggi del training emozionale. Esso produce un incremento scientificamente dimostrato di “molecole emozionali”: queste influenzano il nostro benessere e ci predispongono alla ricerca di uno stato di felicità come ci spiega la neuroscienziata Candace Pert https://www.scienzaeconoscenza.it/blog/nuova_biologia/molecole-scelta-neuropeptidi-le-emozioni-e-il-corpo-mente  Prendi nota di che cosa NON FARE durante il training emozionale: non avere paura di emozionarti, non nascondere le tue emozioni, non far finta di niente davanti ad una tua reazione emotiva, non giudicare quel che provi. Adesso prendi nota di che cosa FARE durante il training emozionale: guardati intorno, apri gli occhi, fatti qualche domanda. Training emozionale: fallo tutti i giorni, come per vincere una gara. Ricorda: sei in sfida con te stesso, non con il mondo! Vedila così: l’emozione è il segnale biologico più primordiale, più selvaggio, più autentico… che ti dice “SEI VIVO”! Allenati ad essere bravo nel gestire le tue emozioni e avrai soddisfazioni in ogni ambito.

Le emozioni hanno colore, tono, intensità: non sono sempre uguali e anche questo la dice lunga sul tipo di messaggio che ci portano. Dietro ogni nostro comportamento c’è un’emozione che lo ha innescato. La prossima volta che i tuoi atteggiamenti non ti piacciono, cerca di risalire all’emozione che c’è dietro e vedrai che ogni azione ha un suo perché. Prenditi cura del tuo mondo emozionale: gli effetti si avvertono subito. Per prima cosa capisci di più te stesso, scopri dei lati che non conosci. Ti è mai capitato che gli altri ti attribuiscano doti che tu non vedi? Proprio così: gli altri vedono in noi delle qualità, di cui non sospettiamo nulla. La nostra attenzione è più spesso rivolta all’esterno e proiettata sull’ambiente circostante. Si tratta di un meccanismo di allerta che ci fa essere osservatori prevenuti allo scopo di difenderci o di imporci. È anche un meccanismo dispendioso, come puoi immaginare, che alla lunga ci stressa e che ci costringe a giudicare e a costruire credenze. Avendo voglia di tirare delle conclusioni filosofiche, si può anche dire che tra noi e l’uomo delle caverne sembra non essere passato poi tanto tempo, se ancora abbiamo bisogno di controllarci l’un l’altro fino all’esaurimento nervoso! In effetti la nostra biologia è per certi versi ancora del tutto sovrapponibile a quella dei nostri progenitori. Pur vero è che alcune aree della nostra corteccia cerebrale sono molto impegnate nella elaborazione di intelligenze molto fini, di cui conosciamo sempre di più. I circuiti neurali dell’insula, ad esempio, e dei suoi collegamenti con il lobo prefrontale sono coinvolti nell’intelligenza emotiva e sociale e senza dubbio partecipano all’elaborazione dell’empatia e di sentimenti molto complessi e nobili, come la compassione. La possibilità di ipotizzare l’esistenza di piani esistenziali diversi da quello materialistico compone la metacognizione, facoltà per la quale il dato emozionale è altrettanto necessario quanto quello cognitivo. La spiritualità, qualsiasi cosa possa significare per ognuno di noi, è una facoltà della nostra Mente Superiore, a cui partecipano le aree integrative della corteccia fino a comporre un elaborato particolarissimo: la proiezione. Grazie alla spiritualità ci proiettiamo oltre tutte le nostre limitazioni, riuscendo a concepire di fare azioni concrete per perseguire scopi non materialistici. Che cosa sarebbe della nostra spiritualità se non ci fossero delle emozioni proiettive, che ci fanno “sentire” l’angustia di un ambiente che soffoca la nostra creatività, del vuoto di relazioni che non ci soddisfano, della tristezza di condizioni imposte che negano la nostra evoluzione? Molte delle nostre emozioni sono proiettive, ci lanciano, cioè, fuori dalla pista già tracciata il più delle volte da altri e non da noi. Spesso ci lamentiamo della violenza di certe emozioni, come la paura, la rabbia o il disgusto, ma probabilmente è quel che ci vuole per farci cambiar rotta e riallineare il nostro modus vivendi a ciò che siamo e a ciò che vogliamo. L’emozione è a volte un’occasione per essere più coerenti, più congruenti, più credibili con la nostra Essenza attraverso una conversione biologica che coinvolge tutto il sistema PsicoNeuroEndocrinoImmunologico. Non c’è bisogno di farci tramortire dalle nostre stesse emozioni: basta abbassare la nostra soglia emozionale e diventare più sensibili, in modo da essere recettivi anche a stimolazioni più moderate. Un buon modo per diventare più intelligenti dal punto di vista emozionale è sviluppare una certa pratica, grazie ai tanti modi che conosciamo. Vuoi una lista? ecco i 15 training emozionali che ti propongo per vivere meglio:

1- Tieni un diario 2- Scrivi racconti, poesie, fiabe, sceneggiature… 3- Fermati ogni 100 passi mentre cammini per strada e concentrati su ciò che provi 4- Guarda un film e confronta le tue emozioni con quelle dei personaggi 5- Metti insieme un album fotografico di “selfie”, facendoti qualche scatto in diverse situazioni 6- Allenati allo specchio guardando le tue espressioni 7- Al mattino apri l’armadio e vestiti per come ti senti 8- Quando ti chiedono “come stai” cerca di rispondere in base all’emozione che quella domanda ti evoca 9- Chiedi agli altri “come stai” con un autentico interesse 10- La sera prima di dormire scriviti un bigliettino riportando l’emozione con cui ti vuoi svegliare e il mattino dopo leggi subito quell’emozione e “indossala” 11- Dai un colore alle emozioni che senti e tieni la traccia dei colori che hai registrato durante la giornata 12- Se hai un’emozione forte fermati a darle un voto 13- Se hai un’emozione forte conta il tempo che dura 14- Procurati emozioni belle e sane nel modo che ti è più congeniale (mangia buon cibo, respira aria fresca, accarezza il gatto…) 15- Abbraccia qualcosa o qualcuno quando ti vergogni di stare facendo una delle cose che sono in questa lista: serve a tranquillizzarti!

Ora ne sai già abbastanza per darti una mossa e fare cose che non hai mai fatto finora: vedrai che questo è il modo migliore di usare le proprie emozioni ed è in fin dei conti lo scopo per cui le abbiamo a nostra disposizione.


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