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INTOLLERANZE ALIMENTARI: FAI IL TEST KINESIOLOGICO

Facile come muovere un braccio, il test kinesiologico ti rivela le tue intolleranze alimentari in modo rapido e non invasivo. Conosciuto anche come “test muscolare”, si basa su un principio biologico:  le sostanze a cui siamo intolleranti possono provocare una caduta del tono muscolare. La kinesiologia è una disciplina nata in America nella seconda metà del ‘900 e sviluppata dal dottor George Goodheart, kiropratico di chiara fama. In Italia la tecnica kinesiologica è integrata nella medicina non convenzionale, soprattutto come strumento applicato alla bioenergetica. Ho conosciuto personalmente e seguito il lavoro del dottor Goodheart fin dagli anni ’90, quando in Italia la kinesiologia era pionieristica e ancor oggi penso che le tecniche kinesiologiche siano uno straordinario strumento di autentico dialogo con il corpo. Vi invito a leggere l’articolo del kinesiologo e amico Paola Viola per saperne un po’ di più. /http://www.paoloviola.net/kinesiologia/la-kinesiologia-specializzata-unarma-contro-lo-stress/ Un test kinesiologico consiste all’atto pratico nel far eseguire al paziente semplici movimenti, che mettono in tensione specifici muscoli ed evocano la sua capacità di “blocco” (in inglese locking), che è il marker di un valido tono muscolare. Come altri parametri fisiologici (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, trasudazione cutanea ecc) anche il tono dei muscoli è un indicatore biologico e fa parte dei riflessi inconsci, involontari e incontrollabili del nostro corpo. Qualsiasi sostanza che venga a contatto col nostro corpo provoca una reazione riflessa, coinvolgendo anche il tono muscolare, oltre agli altri parametri. Il nostro organismo non è solo sensibile ma anche intelligente e reagisce in modo diverso a sostanze “amiche” e a sostanze “killer”. Tra queste ultime ci sono alimenti, inalanti, prodotti chimici, farmaci, che in certi momenti il nostro organismo non gradisce e verso le quali sviluppa intolleranze: lo capiamo da una serie di sintomi (stanchezza, debolezza, confusione, ansietà, agitazione, calo della performance lavorativa ecc.) lamentati dal paziente. Qual’è l’utilità del test? Quello di attuare strategie alimentari idonee a recuperare il nostro stato di benessere. Un esempio può chiarire le idee: quando testiamo un muscolo e lo  troviamo “ipotonico” rispetto al latte, possiamo decidere di limitarne o evitarne l’uso per un po’ di tempo. E’ altrettanto importante individuare i fattori predisponenti alla comparsa delle intolleranze alimentari e correggerli: stress, cattiva alimentazione, malattie debilitanti, terapie farmacologiche pesanti e prolungate, squilibri endocrini o immunologici, disagi emozionali, vita sedentaria, vizi e stravizi ecc. Il ruolo medico nella gestione del paziente affetto da intolleranze alimentari è più che evidente. Tra i bambini le intolleranze alimentari sono molto diffuse, soprattutto dopo infezioni intestinali o terapie antibiotiche prolungate: è certamente più frequente in bambini che seguono piani alimentari di prevalenza, come ad esempio in chi mangia soprattutto carboidrati (pane pasta dolci), o proteine di basso valore biologico (pasti precotti, insaccati ecc…) o nelle diete carenti di frutta e verdura fresche e di stagione. Tra gli adulti le intolleranze alimentari sono principalmente legate ad uno stile di vita frettoloso, improntato ad una scarsa e superficiale cura di sé, appesantito da abitudini malsane e da vizi come il fumo, l’alcool e dagli abusi di farmaci e droghe in genere. L’intolleranza, sia chiaro,  è diversa dall’allergia, una condizione permanente e riconosce una base genetica, la quale è dimostrata da test cutanei o da test ematologici specifici. Al test kinesiologico possono sottoporsi tutti, anche i bambini dai 5-6 anni in su. Per i bambini più piccoli si ricorre ad un test speciale mediato dalla mamma o da un parente prossimo (“tecnica del sostituto”). Il test kinesiologico ci permette non solo di sapere quali intolleranze abbiamo ma anche quali parti del nostro organismo sono più coinvolte. Grazie alle correlazioni che si sviluppano nella fase di crescita embriologica, ad ogni muscolo corrisponde per tutta la vita un organo, un viscere o  una funzione. Il test può saggiare molti muscoli e risalire in modo preciso alle funzioni coinvolte. Chi si sottopone ad un test kinesiologico si rende subito conto che questo test semplice e non invasivo è un modo per dialogare con il corpo. “Il corpo non mente”, si dice, e il test kinesiologico ne è la prova. I sospetti del paziente (“questo cibo mi fa male”, “questa sostanza per me non va bene”..) vengono verificati dal test kinesiologico, che dà ragione il più delle volte alle sensazioni-guida. Nella mia pratica professionale una dieta adeguata, un sano cambiamento dello  stile di vita, un buon drenaggio degli emuntori (sistema linfatico, intestino, fegato, ecc..), una cura omotossicologica per riattivare le funzioni assopite, sono il passo successivo alla diagnosi kinesiologica di intolleranza alimentare. I controlli con test kinesiologo sono previsti dopo 1 mese e poi due-tre mesi. Sta arrivando la primavera, una delle stagioni più a rischio di intolleranza alimentare. Fai il tuo test adesso: verifica i tuoi “sospetti” sui cibi che mangi. Potrai rinnovare le tue energie e recuperare la tua forma psicofisica: vedremo insieme come. Ti aspetto a Bologna e a Imola.

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