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INTELLIGENZA EMOTIVA: I 5 START POINT

Voglio sviluppare la mia intelligenza emotiva, ma da dove incomincio? Ecco i tuoi (irrinunciabili) 5 START POINT (in pratica devi cominciare da lì!) su cui basare il tuo allenamento per sviluppare la tua intelligenza emotiva:

start point 1- per prima cosa considera che sei fortunato a provare ciò che provi (anche se non ti piace). Infatti l’emozione è un pattern vitale e ti mantiene collegato all’ambiente in cui vivi. L’emozione è legata a stimoli che ci pervengono da fuori o da dentro: impossibile evitarla (anche se ci viene benissimo nascondere, reprimere o mistificare ciò che proviamo).

negazione emozionale: un meccanismo che ha molto a che fare con la paura del giudizio altrui, quando pensiamo che possa essere negativo. Ci porta dritto dritto a falsare i nostri atteggiamenti. Abbiamo, ad esempio, un vasto repertorio di sorrisi di circostanza, mentre la scienza ci dice che soltanto un tipo di sorriso è quello autentico: si chiama “sorriso di Duchenne” HTTPS://WWW.WIKIHOW.IT/SORRIDERE-CON-GLI-OCCHI

Consiglio pratico: chi ha una buona intelligenza emotiva rinuncia a indossare le “maschere” e desidera farsi capire dagli altri, manifestando correttamente le proprie emozioni. Se vuoi ho un’altra perla di saggezza per te: piuttosto che combattere le tue emozioni, prendi in considerazione la possibilità di cambiare aria!

start point 2- le emozioni si associano sempre a reazioni del corpo e producono atteggiamenti, cioè modificazioni somatiche, che predispongono ad azioni precise. La rabbia, ad esempio (come anche la gelosia, l’odio, l’invidia), rende ostili. Lo si legge nella postura avanzata, coerente a chi si prepara a dar battaglia. Il rapporto tra emozioni e corpo è talmente stretto che oggi si ritiene possibile partire dagli atteggiamenti posturali per riequilibrare il nostro assetto emozionale. Un modo interessante per sviluppare la tua intelligenza emotiva!

L’atteggiamento posturale, la comunicazione paraverbale e i segnali bioenergetici sono difficilmente mistificabili; al contrario i comportamenti possono anche essere “appresi” e fuorviare la lettura corretta dello stato emozionale di una persona.

Pillole di pratica emozionale: renditi conto che “fare le finte” nuoce solo a te stesso!

start point 3- da un’emozione nasce un modo di pensare e un modo di agire. “Stai attento a quel che fai” equivale a “Occhio a ciò che provi”. La paura, ad esempio, produce reazioni di fuga o di blocco; in entrambi i casi si scatena una vera e propria tempesta biologica, che coinvolge tutto il sistema PNEI. Il risultato della “tremenda ordalia”? Brutti pensieri su noi stessi e sugli altri; azioni marcate dal fallimento; autostima, agentività, proattività ridotte ai minimi termini; pensieri pessimisti, ansie da anticipazione, proiezioni catastrofiche; azioni confuse e disorganizzate. Diventa illusorio porsi degli obiettivi di autorealizzazione e soprattutto perseguirli. Le nostre emozioni non hanno colpe né responsabilità: sono solo segnali di opportunità. Sta a noi scegliere come trarne profitto.

Saggezza applicata: comprendi che cosa c’è dietro alle tue emozioni e usale per trovare nuovi modi di risolvere le situazioni a tuo vantaggio. Anche questa è intelligenza emotiva!

start point 4- le emozioni ci danno la spinta per prendere delle sagge decisioni. Gli studi scientifici confermano che se il nostro cervello viene privato degli input emozionali non può più svolgere la sua funzione decisionale. Addio scelte intelligenti!

l’amigdala il principale centro nervoso emozionale comunica con il cervello superiore nell’area dell’insula e delle cortecce prefrontali, responsabili della decisionalità e della consapevolezza. un altro motivo per essere il miglior amico delle tue emozioni: ti aiutano a scegliere per il tuo bene!

Saggio consiglio: svegliati e lascia perdere le tue considerazione sull’ opportunità di lasciarsi andare. Se non giochi, non ti diverti!

5- le emozioni stimolano la memoria e ci aiutano a ricordare di più e meglio. Il circuito emozionale è correlato strettamente con quello mnemonico a livello delle stazioni sottocorticali che appartengono al cervello antico e al cervelletto. Qui gli input emozionali stimolano la formazione di link tra emozioni, immagini, suoni, odori, che formano un ricordo.

Nell’amigdala che si trova nel sistema limbico, c’è una sorta di centralina emozionale collegata direttamente al talamo e all’ippocampo. quest’ultimo si trova nel lobo temporale ed è responsabile della memoria legata agli avvenimenti. qui si formano i primi ricordi. nell’insula una regione dei lobi prefrontali ricordi emozioni e pensieri associati vengono integrati e riorganizzati. si forma così la memoria esplicita che ci permette di mettere in ordine le cose che ci accadono e di collegare fra loro con una certa accuratezza. Nasce da qui la nostra autobiografia.

Fai attenzione:: sei sicuro che i ricordi che hai ti stiano dicendo la verità? Prova a raccontare e te stesso di quella volta in cui…la racconti sempre allo stesso modo? stai raccontandoti la tua storia o la tua leggenda?


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