PRATICA EMOZIONALE (PER ASPIRANTI GENI)
Pratica emozionale: Paul Cezanne ha detto che “il genio è la capacità di rinnovare le nostre emozioni nell’esperienza quotidiana”. Anche tu puoi essere un genio alla Cezanne: allenati ad emozionarti per il (tuo) Bene!
È il momento della pratica emozionale: ti va? Ti propongo una visualizzazione, che è un modo semplice di creare realtà virtuali. Prendila come un’occasione per renderti conto di che cosa produce un’emozione di cui siamo consapevoli.
Immagina di essere seduto sulla tua sedia a dondolo in terrazza al tramonto. Stai pensando ai fatti tuoi e la tua mente vaga tra un pensiero e l’altro, (generalmente andando a parare laddove stanno le preoccupazioni, le anticipazioni ansiogene, i loop mentali).
Torniamo alla nostra pratica emozionale: tramonto sulla terrazza, immagine del sole calante su cui ad un certo punto la tua attenzione si concentra. La tua mente (quella che prima vagheggiava alla rinfusa) ora vede il sole calante (prima lo vedevano soltanto gli occhi).Oggi la scienza ci conferma quel che tutti sappiamo per esperienza personale: la mente ha una predisposizione ad andare nella direzione delle “cose che non vanno”. In questo meccanismo anticipatorio c’è molta innata saggezza , infatti è il modo più conveniente per prevenire piuttosto che curare. La mente umana esplora il futuro per renderlo più sicuro e per farci avanzare con la luce accesa, piuttosto che a tentoni nel buio. il “pre-occuparsi” ha un senso positivo, quando significa “anticipare le soluzioni per ottimizzare le strategie di successo”. Si tratta di un meccanismo naturale che ha contribuito all’evoluzione della specie. è pur vero che l’uomo moderno indugia mentalmente sulle “cose che non vanno” al di là di ogni tempo ragionevole, sprecando molte energie a confabulare piuttosto che a riflettere. i vagheggiamenti mentali senza l’intento positivo della risoluzione rimangono inutili e dispendiosi.
In neuroscienze si chiama aggancio di fase la sincronizzazione d’onda che avviene tra noi e un oggetto quando ci focalizziamo su di esso. noi lo chiamiamo “prestare attenzione”.
Che cosa è successo? La tua mente ha cambiato prospettiva: da vagante marinaio alla deriva ora è diventata uno scrupoloso capitano con tanto di canocchiale, che scruta il porto. Il tuo cervello ha stabilito una relazione con il sole calante, e ha costruito un’immagine, includendo luci, ombre, colori, profumi della sera e suoni della natura. Da questa relazione scaturisce, come vapore dal nucleo primordiale del tuo Sè, l’emozione che stai provando. Proprio adesso dentro di te scatta un click ed emerge un dialogo interiore, che da sordo e confuso si fa sempre più chiaro ed intenso. Stai dicendo tra te e te: “che bel tramonto, mi fa sentire in pace; sono tranquillo, rilassato e provo buoni sentimenti. Sto proprio bene. Voglio allungare le gambe e mettermi più comodo, starmene qui a sorseggiare la mia tazza di the e a leggere il mio libro preferito”. Riaffiora dalla tua memoria il ricordo della poesia che recitavi a scuola, dove una “donzelletta vien dalla campagna (proprio) in sul calar del sole”. E così eccoti proiettato nel tuo “sabato del villaggio” carico di aspettative liete e festose, in cui niente è ancora compiuto e tutte le prospettive sono aperte.
Uno stato d’animo e’ una condizione mentale in cui confluiscono percezioni sensazioni emozioni ricordi immagini metafore pensieri e fatti coerenti.
Vediamo come è andata la tua pratica emozionale. Sei riuscito a immaginarti la scena e a immedesimarti nella persona che sta ammirando il tramonto? Che cosa hai provato? Dove sono andate a parare le tue emozioni a livello somatico? Quali pensieri sono emersi? Che cosa hai voglia di fare adesso? Nella maggior parte delle persone la pratica emozionale di visualizzazione produce un senso di benessere, reazioni somatiche di rilassamento e dà il via ad una serie di pensieri e di azioni coerenti. Percezione Sensazione Emozione: se ne possono misurare gli effetti con gli strumenti idonei. Un’esperienza emozionale significativa fa registrare variazioni di frequenza cardiaca, ritmo respiratorio, temperatura, tono muscolare, pressione arteriosa, sudorazione, ecc… L’emozione produce cambiamenti nella fisiologia e ha ripercussioni in tutto il sistema PNEI (PsicoNeuroEndocrinoImmunologico) grazie alla neoproduzione di neurotrasmettitori, peptidi, citochine, ormoni: reazioni nel corpo, pensieri nella mente ed azioni coerenti con cui interagiamo con l’ambiente, modificandolo. La PET e la RMN permettono di verificare che le emozioni positive producono sincronizzazione interemisferica, coerenza neuronale, abbassamento del ritmo beta fino alla comparsa del ritmo alpha in relazione all’attivazione delle aree corticali della consapevolezza (soprattutto nei lobi prefrontali).http://salute24.ilsole24ore.com/articles/19130
Come è andata la tua visualizzazione? Sarai sorpreso nell’apprendere che, anche se non eri a guardare il tramonto in carne e ossa, l’esperienza emotiva che hai provato ti ha permesso ugualmente di avere gli stessi vantaggi.
Le neuroscienze ci insegnano che il cervello non fa differenza tra un’esperienza reale e una virtuale vissuta intensamente. questo ci fa rivalutare l’importanza di “sognare ad occhi aperti”: quando lo facciamo portiamo il futuro nel presente e lo rendiamo assolutamente attuale. chi lo dice? Il nostro corpo, che si modifica in tempo reale come se il domani fosse già adesso!
Puoi renderti conto da solo che la visualizzazione che hai fatto ti ha dato una visione più nitida (e anche più esaltante) di te stesso e della tua vita. Se stai sospettando di essere più capace (di quel che credi), di avere molte più risorse personali (di quel che credi) e di essere più disponibile (di quel che credi) a sfidarti (magari anche divertendoti), allora vuol dire che hai preso coscienza di un Te Stesso che non conoscevi (o che sottovalutavi). Tutto questo soltanto immaginando di emozionarti! Riesci ad avere un’idea di come potresti sentirti vivendo più liberamente il lato emozionale della tua vita? Ok, adesso sei pronto per allenarti a emozionarti per il (tuo) bene (e diventare un genio alla Cezanne!).
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TU CHIAMALE (SE VUOI) EMOZIONI
Un (bel) tramonto? Una (buona) mela? Una (rilassante) passeggiata? Gli aggettivi tra parentesi non avrebbero alcun senso se non ci fossero le emozioni. Le emozioni sono fondamentali per crearci una precisa idea delle cose (dopodiché possiamo passare ai fatti!).
Percezioni, Sensazioni, Emozioni costituiscono un pacchetto “All in One”: lo acquistiamo e lo spendiamo durante una qualsiasi esperienza. PSE: i primi mattoni per costruire immagini del mondo e tradurle in pensieri e azioni. Tutti i nostri comportamenti dipendono da come utilizziamo il bonus PSE. Per capire meglio, segui il filo logico da questo punto: quando dico che ieri ho visto un bel tramonto, è perché ieri, verso sera, assistendo allo spettacolo del sole che andava giù, mi sono emozionata. Ciò mi ha portato ad uno stato d’animo di pace e serenità. Ho pensato di avere avuto una buona giornata e ipotizzato di poterne avere una addirittura migliore domani. Mi sono predisposta a preparare una buona cena gourmet. Ho cucinato con amore: tutti in famiglia mi hanno fatto i complimenti ed io sono stata felice. Come vedi, una cascata di eventi dipende dall’emozione che provi mentre fai qualcosa.
Per inciso: noi facciamo sempre qualcosa, dato che anche “far niente” è pur sempre qualcosa.
Riesci a vedere il percorso? Sono partita da una emozione positiva, ho avuto pensieri e sentimenti positivi e ho fatto cose positive. Provare emozioni positive conviene, non c’è dubbio, perché tutto ciò che ne deriva è perfettamente coerente (dunque positivo!).
Il nostro corpo è lo strumento percettivo, sensitivo ed emozionale che rende possibili le nostre esperienze. In neuroscienze i circuiti nervosi che portano le informazioni PES al cervello vengono definiti col termine “bottom up”, perché gli stimoli vengono raccolti dall’ambiente e veicolati fino alle cortecce cerebrali con un percorso dalla periferia al centro e dal basso verso l’alto. Nel loro lungo percorso questi stimoli vengono elaborati dai centri nervosi disposti lungo il tragitto: il midollo spinale, il tronco cerebrale, il sistema limbico, il cervelletto. Da questi stessi centri nervosi partono le risposte motorie più semplici, come i riflessi e le reazioni istintive, che ci permettono di sopravvivere e di adattarci velocemente alle condizioni ambientali. Esempi di vita quotidiana: se passiamo inavvertitamente un dito sulla fiamma lo ritraiamo alla svelta e senza pensarci su; se siamo inseguiti da un cane indispettito, ce la diamo subito a gambe senza perderci in convenevoli. Risultato: siamo scampati ad un pericolo alla grande! L’emozione paura ci ha salvato!
Prenditi cura del tuo corpo se vuoi avere un equilibrio emozionale! Trova la tua modalita’ garantita che ti faccia stare bene (generalmente e’ quella che ti diverte di piu’!)
Quando si tratta non solo di sopravvivere ma di vivere meglio, è determinante il ruolo dei centri nervosi superiori, che si trovano nel cervello più evoluto. Le cortecce cerebrali elaborano ed integrano gli stimoli ricevuti dal sistema PES. Il loro scopo? Permetterci di evolvere, ottenendo una qualità di vita ottimale rispetto alle nostre esigenze.
I circuiti neurali che trasportano i comandi dalle cortecce cerebrali al corpo, vanno dall’alto al basso e dal centro alla periferia. Si chiamano “top down” e sono in collegamento con altri sistemi, oltre a quello nervoso, come il sistema ormonale, immunitario e psichico. Ciò spiega perchè le nostre azioni si accompagnano a stati d’animo, variazioni ormonali, produzione di sostanze che condizionano le nostre risposte immunitarie. Quando facciamo qualcosa che ci piace, ad esempio, nel nostro sangue circolano più endorfine, sostanze che non ci fanno sentire il dolore fisico; c’è un amento di serotonina, la molecola della felicità; il nostro metabolismo è più attivo, perché si produce più GH, ormone della crescita, e TSH, ormone tiroideo; i nostri pensieri sono più fluidi perché aumenta il BDNF, il fattore che stimola la crescita e la funzionalità dei neuroni. Questo mosaico di cambiamenti compone l’immagine di noi felici e contenti che facciamo cose belle. E quando facciamo cose che non ci piacciono? In quel caso sono altre le sostanze che vengono prodotte, ma il meccanismo è lo stesso (il risultato invece no). https://www.macrolibrarsi.it/libri/__molecole_di_emozioni.php
Tu chiamale SE VUOI emozioni, ma sai che cosa sono? Delle nostre emozioni non siamo sempre consapevoli, prova ne è che spesso ci immergiamo in esse e non sappiamo più come uscirne. Una bella notizia: le emozioni non ti fanno prigioniero, non ti rendono schiavo, non fanno il bello e il cattivo tempo nella tua vita. Puoi usarle consapevolmente a tuo vantaggio. Troppe persone cercano di scansare la componente emozionale della loro vita nella convinzione di vivere meglio. Troppe persone sono impegnate in una gestione “fai da te” nella convinzione che ciò serva a stare bene. Nulla di più inutile (e pericoloso). Le emozioni ci servono: sono un radar nella vita e funzionano proprio allo stesso modo di un sistema di orientamento. Accoglile, e ti metti in condizione di fare scelte quotidiane ponderate. La chiave del successo personale è una sintesi coerente tra intelligenza emotiva e intelligenza operativa.
Per capirci: per far bene le cose ed essere felici di farle, puoi aprire gli occhi sul mondo, scegliere consapevolmente quel che vuoi, come lo vuoi e perchè lo vuoi. Per riuscirci, alleati con le tue emozioni e fidati di loro!
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