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Domanda e Risposta: un viaggio tra i neuroni

vuoi una risposta efficace? fatti una domanda potente

Wow, che domanda!

Stai cercando la risposta ad un problema personale? Lo sai che se vuoi trovarla devi farti la domanda giusta? Secondo diversi metodi e discipline moderne si tratta della domanda potente. Un interrogativo intelligente che accende la lampadina delle idee vincenti. Hai mai gridato “eureka” in preda all’estasi della trovata risolutiva che ti cambia la vita? Bella soddisfazione vero? E che senso di realizzazione, wow! Adesso lo sai: tutto merito di una domanda, l’unica che puo’ cambiare le carte in tavola dei tuoi ragionamenti. Quella potente, insomma.

Domanda potente

PNL, coaching, counselling, dialogo strategico, maieutica e marketing la celebrano: la domanda potente. A dire il vero si sa solo che è una domanda evocatrice, che più è semplice e meglio è, che deve avere una certa pregnanza di senso e significato, e che deve essere tagliata su misura per la circostanza. Una domanda tutta tua, che vale per te e per te soltanto: per chiunque altro potrebbe valere 0, per te invece vale 1000. Hai già capito che la domanda potente è del tutto relativa.

Segui la domanda!

Siamo nel mare quantico delle probabilità: più che frutto di una ricerca costruita a tavolino, la domanda potente è qualcosa in cui ci imbattiamo, come i principi di Serendippo durante il loro viaggio mirabolante. Meno la cerchiamo e più probabilità abbiamo di trovarla. Non per nulla si dice che la si evoca nel flow di una comunicazione efficace e strategica. Ma il flow (o flusso) è un concetto eracliteo del tutto sfuggente e per niente permanente. L’unica cosa certa è che quando ce l’abbiamo, comunque l’abbiamo trovata, la domanda potente possiamo riconoscerla e non farcela scappare.

12 indizi utili

Esiste una domanda potente più potente di tutte? Dai presupposti su esposti pare proprio che no, non esiste in assoluto. Ma è sicuramente potente una domanda che:

  • accende i toni del tuo personalissimo dialogo interiore
  • sveglia la tua attenzione
  • raddrizza la postura
  • fa brillare lo sguardo
  • ti mette un dubbio fervente e sano
  • va dritta al tuo cervello e al contempo al tuo cuore
  • te la senti entrare dentro anche se non sai dire bene dentro dove
  • ribalta le tue idee del mondo
  • solleva il polverone dei ricordi
  • manda all’aria certezze e convinzioni
  • ti fa realizzare quanto sei “vecchio” nei ragionamenti
  • predispone il tuo amor proprio ad un restyling del lifestyle

Domanda-azione

È grazie alle domande potenti e semplici che passiamo ai fatti e operiamo il cambiamento. Ecco a cosa serve una domanda potente: ad evocare azioni efficaci per cambiare, il che sta per “migliorare il nostro stato esistenziale”. Ciò vale a prescindere da chi la ponga, la domanda potente, se, cioè, gli altri o noi stessi, perchè il viaggio di una domanda potente dentro di noi è lo stesso qualunque sia la fonte. La domanda viene accolta, poi si espande, indaga, evoca, provoca e alla fine si trasforma in un gesto, un atteggiamento, un comportamento, un’azione. A patto che sia potente, il gioco è fatto. Ok, ma che meccanismo (potente) c’è sotto?

Raccolta info

Una domanda ha subito un effetto: quello di raccogliere info. Le informazioni viaggiano come sensazioni e percezioni provenienti dal corpo e si organizzano in una precisa area del midollo spinale: la lamina 1. Qui si trovano le fibre nervose che salgono verso il cervello e le info prendono proprio queste vie. Le informazioni che provengono dagli organi e dai visceri interni si organizzano in modo privilegiato nel nervo vago, che ha una via diretta per il cervello. Dal midollo le info proseguono verso la base cranica, dove si trova la parte antica del sistena nervoso centrale, il Tronco cerebrale. Qui avvengono le prime risposte alle info; si chiamano riflessi e regolano il tono muscolare, il battito cardiaco, la pressione arteriosa, ecc. Reazioni di adattamento rapido e vitale!

Reazioni di adattamento

Le reazioni riflesse mediate dal tronco cerebrale ci permettono di affrontare efficacemente un pericolo, scappando o lottando senza perder tempo prezioso a porci dubbi su come sia meglio comportarci (arousal). In queste reazioni il cervello evoluto non c’entra quasi niente; tutto si svolge dal collo in giù. Quando slacciamo il bottone dei pantaloni dopo un pranzo abbondante lo facciamo spontaneamente, perchè sentiamo che l’addome si tende e ci da fastidio. Sensazioni e percezioni sono molto preziose nel vivere quotidiano.

Prossima tappa: ipotalamo

L’ipotalamo è la zona del cervello antico specializzato nel produrre ormoni per l’omeostasi, cioè per l’adattamento del corpo in risposta agli stimoli ambientali. L’omeostasi permette al nostro organismo di funzionare al meglio quando si trova in relazione con altri organismi presenti nell’ambiente. Parliamo di persone, animali, piante, insomma esseri viventi ma anche di tramonti, paesaggi, quadri, insomma di oggetti inanimati a cui attribuiamo senso e significato e che evocano emozioni, ricordi, pensieri.

Ormoni – azioni

Ormoni, cioè sostanze che entrano nel flusso sanguigno e da qui raggiungono le cellule; ogni cellula possiede recettori per gli ormoni e rispondono ai loro messaggi. proprio così: un’info (di quelle di cui stiamo seguendo il viaggio) alla fine si trasforma in una proteina che a sua volta produce un’azione. Prendiamo questo esempio: l’attaccamento della mamma verso il neonato, ad esempio, è dovuto all’info legata all’ormone ossitocina, che induce vari effetti sulle cellule, tutti collegati all’assistenza amorevole e alla cura. http://dottsilviacalzolari.it/attaccamento-parentale/

La corteccia cerebrale prefrontale

La corteccia cerebrale è la tappa agognata dalle info. nella zona prefrontale le info vengono integrate tra loro. il prodotto finale ha molto a che fare con la nostra coscienza. una zona particolare della corteccia prefrontale è la corteccia del cingolo anteriore (collegata anche all’amigdala e all’ippocampo) responsabile dell’attenzione a quel ci succede. Anche l’emozione che proviamo, quando prestiamo attenzione al nostro corpo, dipende dalla funzione di questa corteccia. Per i neurofisiologi la corteccia del cingolo fa parte dell’area limbica, dove si trovano centri di elaborazione emozionale davvero cruciali, come l’amigdala, nonchè il centro dove nascono i ricordi, cioè. l’ippocampo.

Intensa-mente

hai già sperimentato, vero, che l’attenzione, la concentrazione,la memoria sono molto più forti quando viviamo intensamente le nostre esperienze, cioè se proviamo emozioni forti? A volte ci rendiamo conto di avere proprio bisogno di riposo solo quando al mal di testa si accompagna la paura che questo possa degenerare in qualcosa di peggio, come abbiamo visto accadere ad un amico ammalato. certo le emozioni a volte ci stressano, ma sono per lo più utile per concentrare la nostra attenzione sui nostri bisogni o su cose urgenti.

L’isola magica

prendere coscienza di sè, di come stiamo, di come ci sentiamo è come entrare in un mondo incantato. c’è una regione corticale che è preposta a questa magia: è la corteccia dell’insula destra, responsabile dell’introcezione. è la funzione che ci permette di sapere tutto di noi ma anche di sapere molto degli altri, proiettandoci nei loro panni. In quest’area sono concentrati i neuroni di Von Economo noti come neuroni a specchio: la loro funzione è quella di farci rispecchiare nei nostri simili. Sono la base neurologica dell’empatia, che ci permette di essere emozionalmente intelligentie anche socialmente predisposti.

Specchi di neuroni

dentro alla corteccia prefrontale I neuroni a specchio collegano le due aree, quella cingolata anteriore e quella dell’insula. Si pensa oggi che il circuito midollo spinale (lamina 1) – insula sia responsabile della autoconsapevolezza (cioè la capacità di essere consapevoli dei propri stati fisici) che genera poi comprensione altrui, empatia e compassione. Vale a dire che se non siamo consapevoli di come stiamo noi in primis, non lo possiamo sapere neanche degli altri. Tutta la compassione del mondo è basata sulla compassione per noi stessi. Chi non si ascolta, non si accetta e non si allea con se stesso, non lo puo’ fare con gli altri. Dai neuroni a specchio partono anche regolazioni fisiche, quando siamo in presenza di altre persone, per favorire l’empatia e la socializzazione.https://mapsgroup.it/neuroni-specchio/

Domanda: come sto?

Chiediamoci più spesso come sto? è forse la domanda più potente, dalla quale scaturiscono risposte sempre importanti. Possiamo imparare a farcela più spesso, questa domanda. basta dedicare un po’ di tempo alla concentrazione, affinando la capacità di autoascolto. Hai qualche disturbo fisico anche lieve? non darlo per scontato, non far finta di niente, non dirti che stare un po’ male è normale. cogli l’attimo e fermati. come sto? e da quel momento ecco la domanda parte, si spande, rimbalza, detona, raggiunge ogni cellula e tutto concomita per darti una risposta. e certamente ti metterai in moto per soddisfare un tuo bisogno, per realizzare un obiettivo, per migliorare, cambiare, evolve. questo è il potere di una domanda.