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Ansia da cambio di stagione: come la curo?

Ansia: un disturbo frequente soprattutto al cambio di stagione quando dall’inverno transitiamo in primavera. Fisicamente ci si sente stanchi e svogliati, si dormirebbe volentieri di più e i ritmi fisiologici si scombinano. A livello psichico si è più fragili, emotivamente suscettibili, facili prede di paure aspecifiche e immotivate o addirittura di fobie. La mente è confusa, fa fatica a prendere decisioni e si è in balia degli eventi. In questo contesto manca il controllo razionale sugli avvenimenti emozionali, i sentimenti sono amplificati e spesso esasperati, perdiamo la lucidità e la chiarezza, cerchiamo di recuperare un ordine mentale rassicurante ma senza successo. Proiettati fuori dalla zona di confort ci sentiamo incerti e l’autostima ne risente.

Generalmente le cose si rimettono a posto in pochi giorni o in qualche settimana al massimo. Le perturbazioni fisiche mentali ed emotive del cambio di stagione sono legate alle variazioni ormonali fisiologiche. In particolare il cervello produce meno melatonina in rapporto ai cambiamenti ambientali della luce e della temperatura. L’adattamento che ne consegue coinvolge gli ormoni che promuovono l’attivismo, la veglia, l’accrescimento, la riproduzione. Si  registrano variazioni della serotonina, la molecola del buonumore come anche del cortisolo, l’ormone dello stress. Il testosterone aumenta facendoci assumere atteggiamenti sfidanti e aggressivi.gli ormoni sessuali facilitano le relazioni e la prolattina ci rende più empatici e più simpatici.

L’ansia che emerge al cambio di stagione è a volte spia di un disagio esistenziale misconosciuto, che coinvolge il piano fisico solo come conseguenza di uno stato emozionale in cui la persona versa da più tempo e di cui è spesso inconsapevole. L’acuizzarsi dei sintomi ansiosi in primavera spesso è il motivo per cui le persone si accorgono di qualcosa che non va e ricorrono finalmente al medico o allo psicologo. http://www.stateofmind.it/tag/ansia/

L’ansia si manifesta con varie sfumature. C’è l’ansia da prestazione, spesso associata alla paura di affrontare una determinata situazione come un esame o un incontro di lavoro. C’è l’ansia da inadeguatezza che scaturisce da un confronto relazionale con una o più persone, di cui ci importa avere il consenso. C’è l’ansia da controllo, quella che prende le persone abituate ad avere il dominio di qualsiasi situazione e che per qulche motivo credono di non tenere più la situazione in pugno. C’è anche l’ansia legata ai fatti traumatici e alle paure vissute che si ripresenta anche al solo ricordo oppure quando dobbiamo affrontare situazioni simili. C’è l’ansia legata alla depressione e l’ansia da scarso realismo, una sorta di fuga dalla realtà compensatoria. C’è l’ansia iperacuta che assume connotati nevrotici, l’ansia paralizzante che si manifesta come attacco di panico e l’ansia spossante che si si accompagna a debolezza.

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Al di là delle sue manifestazioni l’ansia ha sempre un significato e spesso cela un bisogno non solo inappagato ma anche non riconosciuto. In tutti i casi di ansia c’è un denominatore comune: affrontare un cambiamento, qualsiasi esso sia, fa emergere lo stato confusionale della persona ansiosa. Il cambiamento, cioè il passaggio da uno stato ben conosciuto anche se ritenuto negativo ad uno stato incognito anche se desiderato.  E’ l’ansia il peggior nemico quando si tratta di fare il primo passo per cambiare situazioni che non ci piacciono. in primavera come in  tutti i cambi stagionali l’adeguamento dell’organismo ai fattori ambientali mutanti impone una serie di sconvolgimento psico-neuro-endocrino-immunologici che possono esporci all’ansia da cambiamento.

Come ci curiamo? Le proposte sono tante . Io consiglio di partire da un livello emozionale con i fiori di Bach, eventualmente rinforzato da un rimedio omeopatico o omotossicologico.

Una ricetta omeopatica?

Fiori-di-Bach

Walnut, fiore per il cambiamento associato ad Agrimony nel caso dell’ansia da inadeguatezza o ad Impatiens nel caso di nervosismo agitazione e frettolosità nel caso di ansia da anticipazione. Se esistono altre manifestazioni come ad esempio attacchi di panico si può aggiungere Roch Rose, se invece vi sono anche paure aspecifiche  e tremori possiamo usare Aspen o Gelsemium omeopatico alla 30 CH. Un drenante epatico come Tarassaco e Carciofo fitoterapici aiuta il fegato impegnato in un superlavoro stagionale e attenua rabbia e rancore. Gli oligoelementi come Magnesio, Manganese e Zinco sono adatti sul piano biochimico. Infine si può ricorrere ad un trattamento di agopuntura per il riequilibrio energetico.

Tra le tecniche di rilassamento cito con piacere la meditazione la visualizzazione la respirazione e le dinamiche bioenergetiche come il Qi Gong  il Tai Chi lo yoga la bioginnastica il metodo Feldenkrais la musicoterapia.

Una citazione particolare voglio riservarla al metodo del coaching che rappresenta un’ eccezionale opportunità di diventare più consapevoli degli obiettivi che vogliamo realisticamente conseguire e di come poterli realizzare per migliorare cambiare o trasformare la nostra vita

Cambiamento: fai coaching in primavera!

Spesso propongo ai miei pazienti cure integrate e combinate del tutto personalizzate ottenendo da molti anni a questa parte ottimi risultati senza ricorrere, laddove possibile, a psicofarmaci. Consiglio a tutti di prendere in considerazione l’opportunità delle cure mediche biointegrate e di rivolgersi ad un esperto. Vi aspetto con un  proposta personalizzata nello studio Fisiomed a Imola dove troverete possibilità di integrazione terapuetica anche tra diverse discipline e specialità.

   

Cellulite: curala con la mesoterapia omotossicologica

Pelle a buccia d’arancia uguale cellulite: chi la vuole? Proprio nessuno ci tiene ad essere afflitto dalla panniculopatia edematofibrosclerotica. Questo è il nome scientifico di una della condizioni patologiche più diffuse sul pianeta, la cellulite. La cellulite non è solo un odioso inestetismo ma anche una vera e propria malattia del tessuto connettivo. la cellulite va curata per alleviare i sintomi fastidiosi, e persino dolorosi, dell’infiammazione, ma soprattutto per prevenirne la cronicizzazione.  Cellulite edematosa, fibrosa, sclerotica: la famigerata evoluzione di un problema che nasce dalla stasi connettivale legata a fattori vari, tra cui lo stile di vita. Fare poco moto, bere troppo poco, indulgere al vizio del fumo, darsi all’happyhour sfrenato possono essere fattori scatenanti e sicuramente peggiorativi. Alla base dello sviluppo della cellulite ci sono fattori circolatori, ormonali e perfino eredo-costituzionali, che non vanno per nulla sottovalutati ma affrontati per riportare l’organismo al suo equilibrio. La cellulite insomma è la spia di qualcosa che non va nel nostro organismo e richiede la diagnosi e la terapia medica, soprattutto negli stati evolutivi più avanzati. Come sempre è meglio evitare il fai da te: per prevenire la cellulite o trattarne le fasi precoci è bene rivolgersi ad un esperto erborista o farmacista, che potrà consigliare un rimedio naturale, maper curarla è necessario rivolgersi al medico, che potrà fare una diagnosi e indicare le più opportune terapie. Tra le terapie di medicina biointegrata la più efficace e la più consolidata è la MESOTERAPIA OMOTOSSICOLOGICA, una tecnica di microiniezione fatta con aghi molto corti (appena qualche millimetro) che permettono di portare il farmaco direttamente nella zona sffetta da cellulite. Iniettando in loco un cocktail di farmaci omotossicologici, scelti in base alla diagnosi  medica, possiamo sconfiggere l’infiammazione dei tessuti cutanei e sottocutanei, raggiungendo con precisione  il connettivo sofferente. In corrispondenza delle aree di cellulite, e in particolare nei noduli, il tessuto tende a sclerotizzarsi, perdendo l’elasticità e assumendo l’aspetto a buccia d’arancia.  La cellulite nasce da un’ infiammazione dei tessuti sottocutanei in risposta ad uno squilibrio del terreno biologico e ad una stasi circolatoria. L’infiammazione comporta l‘edema, cioè l’accumulo di liquidi, che trasudano dai vasi sanguigni dilatati e più permeabili. L’edema innesca una reazione del tessuto connettivo che diventa sempre più fibroso. Si tratta di una progressione che possiamo seguire ad occhio nudo notandone gli effetti antiestetici a livello cutaneo. La componente fibrosa prende il sopravvento e finisce per soffocare il tessuto sano. Anche le cellule del grasso, gli adipociti, vengono stimolati a gonfiarsi e a diventare più numerosi. A poco a poco il tessuto vitale viene trasformato in un tessuto distrofico. In realtà la cellulite rappresenta l’aspetto patologico di un fenomeno fisiologico, l’invecchiamento naturale. La cellulite è quindi da considerarsi come un fenomeno degenerativo che comporta un invechiamento precoce della pelle e dei tessuti sottostanti. Nei gradi più avanzati i sintomi sono pesanti: dolore, anestesia, parestesie (cioè sensazioni di formicolio, intorpidimento, prurito ecc…), problemi circolatori diffusi. Un ciclo di 8-10 mesoterapie omotossicologiche rigorosamente eseguite dal medico permette di ridurre l’infiammazione e quindi il dolore, di recuperare la  sensibilità della zona colpita, e di correggere l’inestetismo. La mesoterapia omotossicologica può essere praticata anche dalle persone allergiche o intolleranti ai farmaci.  La cura funziona ancor meglio se supportata da una buona terapia orale di drenaggio, vuoi con farmaci omotossicologici, vuoi con rimedi fitoterapici. La terapia di drenaggio stimola la funzione depurativa degli organi emuntori (intestino, fegato, reni, ecc…) e va associata ad una dieta di disintossicazione molto ricca di frutta verdura e acqua. Oltre alla mesoterapia e alla terapia drenante è possibile potenziare l’effeto curativo con rimedi ad uso locale. Ottimi sono ad esempio le miscele di oli essenziali e oligoelementi applicati sulla zona con massaggi penetranti, utilizzando olio di oliva, di mandorla o di jojoba per creare una piacevole texture. Vi do una idea per preparare da sole qualcosa che se usato regolarmente puo rivelarsi efficace, ma cominciate subito! Olio essenziale di cipresso rosmarino e ginepro (qualche goccia) in 30 ml di olio di oliva o di mandorle (se preferite va bene anche jojoba), 1 fiala di oligoelemento Manganese-Cobalto e 2 gocce per ciascuno dei fiori di Bach Crab Apple Olive e Elm. Applicare tutte le mattine e tutte le sere. Inoltre praticate le regole d’oro antiristagno
  • bevete almeno 8 bicchieri di acqua al giorno con aggiunta di succo di aloea vera
  • mangiare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno
  • muovetevi almeno 30-40 minuti al giorno caminando a passo svelto
  • smettetela di fumare
  • limitate gli aperitivi sostituendoli con succhi di frutta o centrifugati di verdure antiossidanti
  • fate una dieta sana
  • integrate con vitamine e Sali minerali quando è necessario
E non dimenticate che il fai da te è spesso un dispendioso quanto inutile investimento! Vi aspetto a Fisiomed per le cure della salute e della bellezza a 360°.

Allergia o Energia? I rimedi della Natura

Soffri di allergia? La primavera è alle porte e puoi prepararti ad affrontare starnuti, bruciore agli occhi, asma e dermatite con i fitoterapici giusti. L’allergia primaverile interessa una larga parte della popolazione adulta e infantile e rappresenta una delle più frequenti richieste di assistenza medica a cominciare da febbraio. Antistaminici e cortisonici possono essere utilizzati con successo nella cura dell’allergia sotto controllo specialistico o del medico di famiglia. Se vuoi curare l’allergia ed avere più energia valuta le opportunità offerte dalla fitoterapia, la medicina che utilizza gli estratti di specie botaniche officinali. sono interessanti e molteplici, particolarmente adatte ai bambini, alle persone anziane o a coloro che non possono assumere farmaci. Tra le piante medicamentose che vengono utilizzate in fitoterapia ce ne sono almeno 3 di eccezionale efficacia, spesso utilizzate in sinergia d’azione per ottenere un effetto antiallergico più potente. Si tratta di Ribes Nigrum (ribes nero) Rosa Canina (rosa selvatica) e Rosmarino. Che cosa hanno in comune (oltre all’iniziale)? Si tratta di piante medicinali di comprovata tradizione e sono tutte e tre indicate quando stiamo per lasciarci alle spalle l’inverno e ci prepariamo ad entrare nella stagione primaverile. La loro azione sinergica potenzia il sistema immunitario e riequilibra le funzioni dell’organismo. Combatti i sintomi dell’ allergia e recupera l’energia con le 3 R della fitoterapia! La sinergia Ribes Rosa Rosmarino ci dona Resilienza Resistenza Risveglio, altre tre R che corrispondono alle inestimabili virtù di queste diffusissime piante. Proprio quel che ci vuole nei bizzarri mesi di febbraio e marzo, quando ci si può ancora aspettare di vedere fioccare la neve mentre cominciano le fioriture in giardino! 3 R utilissime tutte da verificare nella nostra quotidianità in modo semplice e naturale, ricorrendo ai rimedi naturali in gocce, pillole, compresse o globuli, adatti a grandi e piccoli (ma da utilizzare sotto controllo medico).

La R di Resilienza è quella del Ribes, una pianta dalle ben note proprietà antiallergiche. Le gemme della pianta di ribes nero (la varietà più utile in medicina) sono ricche di flavonoidi e glicosidi che stimolano in modo naturale la ghiandola surrenalica a produrre cortisolo. Il cortisolo promuove la reazione, cioè l’azione di risposta e allineamento ad uno stimolo ambientale. Nel passaggio dall’inverno alla primavera l’organismo si adatta ad una nuova energia: è questo il momento in cui abbiamo bisogno di un tonico che attivi l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene in modo naturale. Il ribes nero è ciò che ci vuole dopo un inverno letargico, passato per lo più al chiuso, magari alle prese con malattie stagionali (e un certo consumo di farmaci). Come è ormai noto ai più, il cortisolo (come anche la sua derivazione sintetica, il cortisone) ha proprietà antiinfiammatorie, lenisce i dolori ossei e reumatici, cura i sintomi di bronchiti e raffreddori ma soprattutto agisce sui sintomi allergici come oculorinite, asma, dermatite atopica.

La R di Resistenza appartiene alla Rosa selvatica (o rosa canina), un eccezionale serbatoio naturale di sostanze antiaging. Nelle bacche di rosa la concentrazione di acido ascorbico (o vitamina C), così importante per il nostro sistema immunitario, è 50-100 volte maggiore di quella presente negli agrumi o nel kiwi. 100 grammi di bacche di rosa canina contengono tanta vitamina C quanta ne troviamo in 1 kg di arance. Con la rosa canina curiamo raffreddore, catarro, febbre, tosse, diarrea e allergie. Nella rosa canina non c’è solo vitamina C, ma anche bioflavonoidi ad azione antiossidante che potenziano l’ “effetto vitamina” e che contribuiscono ad aumentare l’assorbimento di calcio e ferro. Nei bambini la rosa canina è particolarmente utile poiché l’organismo infantile in rapido accrescimento ha un elevato bisogno di tali minerali. La vitamina C è un antistress naturale e ci aiuta a combattere la stanchezza, la depressione  e l’invecchiamento precoce.

Al Rosmarino (il cui nome significa “arbusto del mare”, a indicare l’habitat naturale della pianta, il bacino del Mediterraneo) compete la R di Risveglio. Il rosmarino è usato soprattutto come pianta aromatica, immancabile in cucina, ma i suoi effetti sono preziosi anche in medicina. La sua essenza (olio essenziale) è un utile rimedio per febbre, tosse e raffreddore, diarrea.  In fitoterapia è utilizzato spesso in sinergia con tarassaco e bardana come depurativo del fegato e dell’intestino. Questa proprietà lo rende interessante proprio come rimedio naturale di risveglio e attivazione energetica quando finisce l’inverno ed entriamo nella primavera. È anche un tonico delle energie, uno stimolante sessuale e un antiossidante fenomenale, tanto che lo troviamo nella composizione di numerosi preparati antiaging, nonché tra i rimedi utili in menopausa, insieme a salvia e menta.

Siamo in una stagione di transizione in cui è importante rinnovare le energie mantenendo ancora attivo il focus sulle difese immunitarie. Da metà febbraio a metà marzo regaliamoci un ciclo di Ribes Rosa e Rosmarino in tintura madre o macerato glicerico secondo le indicazioni del medico esperto in fitoterapia/omeopatia.

Possiamo fare di più? Si certamente, possiamo abbinare una dieta sana ed equilibrata a base di agrumi (aranci e limoni) kiwi frutti rossi e tanta verdura (peperoni, cavoli, spinaci) facendo particolare attenzione a una buona idratazione (almeno 8 bicchieri d’acqua al giorno) e aumentando l’apporto proteico (con maggior riguardo verso i legumi). Al tutto aggiungiamo un po’ di attività fisica e soprattutto una buona quota di stile di vita più regolare e più stimolante.

E per gli amici del mangiar sano e naturale ecco un riferimento per fare in casa la marmellata di rosa canina http://www.agrodolce.it/ricette/marmellata-di-rosa-canina/

Buona primavera!

Costituzioni omeopatiche e stile di vita

Costituzione: come siamo fatti? Alti bassi magri robusti muscolosi esili: siamo fatti in un certo modo come tanti altri che ci assomigliano; le costituzioni omeopatiche inquadrano le persone a seconda dei loro attributi fisici, mentali e psichici. Le costituzioni omeopatiche rappresentano un argomento coinvolgente e interessante per tutti, poichè ci permette di conoscerci un po’ meglio. Dalla nostra costituzione dipende come pensiamo, sentiamo, reagiamo. Dalla costituzione dipendono anche le nostre potenzialità, qualità e competenze naturali, che possiamo sviluppare con un allenamento consapevole. Dalla costituzione possono dipendere anche la predisposizione a certe disfunzioni e malattie e perfino come reagiamo per superarle. Il rapporto tra costituzione e stile di vita è strettissimo: certe persone si stressano facilmente, certe altre sono più resilienti, alcuni si ammalano frequentemente, altri sembrano immuni da tutto, qualcuno è allergico, qualcun altro tende a intossicarsi: nelle costituzioni ci sono aspetti di prevalenza sia sul fronte fisico che su quello mentale e psichico, le energie di fondo sono diversamente funzionali e anche pensieri atteggiamenti e comportamenti cambiano. Nonostante la mutevolezza individuale si possono individuare dei tratti comuni e individui con gli stessi tratti si classificano in una stessa costituzione. Il costituzionalismo è al centro di studi e ricerche che si sono sviluppate in diversi tempi storici un po’ in tutte le culture, da quella orientale (indiana e cinese) a quella occidentale da Ippocrate in poi. In medicina lo studio delle costituzioni omeopatiche ha una lunga tradizione e i medici omeopati hanno l’occhio allenato per individuare tratti caratteristici di questa o quella biotipologia. Il termine biotipologie è più moderno rispetto a quello di “costituzioni omeopatiche”e si rifà al linguaggio scientifico attuale: la ricerca ha fatto luce sulla genesi delle costituzioni, soprattutto grazie alla embriologia, che ci ha permesso di capire come si formano le costituzioni a partire dalla fisiologica evoluzione dei foglietti embrionari (endoblastoma, mesoblastoma, ectoblastoma). Durante i primi tre mesi dal concepimento da questi tre foglietti primordiali di tessuto biologico derivano infatti tutti gli organi e apparati che poi si specializzeranno durante il periodo fetale nelle loro peculiari funzioni: il risultato finale di questo processo è il nuovo essere umano che nasce allo scadere del giusto tempo dopo 38-42 settimane di gestazione. E’ normale che durante questo processo i foglietti si sviluppino in modo non perfettamente proporzionale tra loro: fa parte della biodiversità individuale ed è proprio questo che definisce la costituzione di ognuno di noi. Quando un foglietto si sviluppa in prevalenza rispetto agli altri emergono delle caratteristiche biologiche espresse ai diversi livelli (energetico, somatico, mentale, psicologico) che definiscono una costituzione di prevalenza. Ci sono anche persone in cui non è possibile individuare delle prevalenze, per cui vengono considerate normotipi e fanno da modello di riferimento per le altre costituzioni. I biotipi sono tre (l’endoblasta, il mesoblasta e l’ectoblasta) come i foglietti embrionari, più un quarto che è preso a modello, il normotipo. In omeopatia, riallacciandosi ad un linguaggio più tradizionale, all’endoblasta corrisponde il biotipo carbonico, al mesoblasta il biotipo sulfurico, all’ecotoblasta il biotipo fosforico e al cordoblasta (o normotipo) il biotipo sulfurico magro.

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A che cosa ci serve sapere tutto ciò? Ci serve per conoscerci meglio, per capire come possiamo comportarci per trarre il meglio dalla nostra costituzione di prevalenza. Possiamo rinforzare la nostra costituzione laddove presenta qualche fisiologica zona d’ombra adottando stili di vita adeguati. Un esempio? Ho un fisico potente e fortissimo, ma fare stravizi mi potrà portare ad alti livelli di stress: meglio adottare una misura sia nell’alimentazione sia nei piaceri voluttuari sia negli impegni di lavoro o nelle prestazioni sportive. Sono gracile e il mio sistema immunitario fa spesso cilecca: meglio adottare uno stile di vita sano e regolare, rinforzare le difese con rimedi naturali, praticare esercizio fisico progressivo. Tendo a ingrassare facilmente e faccio un lavoro sedentario: meglio aumentare l’attività fisica all’aperto, magari introducendo una ginnastica respiratoria, mangiare più spesso, un po’ meno e soprattutto meglio. Costituzioni e stile di vita dunque sono assolutamente linkate da un fattore sempre più determinante ai giorni nostri: la consapevolezza. Più ne so e più sono in grado di scegliere come vivere nella mia quotidianità per stare bene. Nessun fatalismo quindi, anzi dietro al costituzionalismo c’è una grande chiave di lettura del proprio futuro. Il medico omeopata o l’omotossicologo (una versione aggiornata della stessa professione) studiano il paziente anche alla luce del costituzionalismo e prescrivono farmaci omeopatici di costituzione per il riequilibrio funzionale degli organi e apparati. Come mi piace affermare anche con i miei pazienti, nessuno può essere trasformato in Golia se ha la costituzione di Davide ma questo non significa che il più forte mangia il più debole, anzi la storia biblica ci dice proprio il contrario. Chi è debole in un certo punto, può essere molto forte in un altro: la strategia giusta è esaltare i punti forti, riequilibrare quelli più deboli. Questo è il punto di vista autentico dell’omeopatia, una scienza umanistica e saggia che ha fondamenti tradizionali antichi, egregiamente aggiornati all’uomo moderno e secondo criteri più che scientifici. Provare per credere.

   

Haloterapia: il mare in una stanza

L’ haloterapia o “cura del sale”(halos in greco antico significa sale) è una novità in fatto di cura e prevenzione per grandi e piccini. Attualmente le grotte saline artificiali (o stanze del sale) sono sempre più diffuse e frequentate da una popolazione mista, in gran parte pediatrica. D’altronde si sa che il mare fa bene, e in particolar modo ai più piccoli, soprattutto per fluidificare le secrezioni delle prime vie aeree, ma anche per migliorare lo stato della pelle in caso di eczemi o di alleviare i sintomi di un’allergia. Si calcola che una seduta in grotta salina equivalga a 3 giorni di esposizione all’aria del litorale roccioso, come ad esempio quello ligure, dove le onde si frangono contro lo scoglio naturale, creando nuvole di sale nell’aria, molto benefiche per la clearance mucociliare. La mucosa respiratoria è fornita di un potente sistema di pulizia, le ciglia vibratili, le quali hanno il compito di trasportare il muco verso il cavo orale. Nel muco rimangono invischiate macromolecole potenzialmente pericolose, come inquinanti, batteri, allergeni: tanto più il muco è fluido e facile da rimuovere, tanto più il sistema di clearance mucociliare sarà efficiente e le vie respiratorie verranno liberate dagli agenti patogeni. Le secrezioni fluide possono essere eliminate facilmente dalla bocca o dal naso, così non si creano ristagni pericolosi che possono favorire l’otite, la bronchite, i focolai di polmonite. Il sale marino esercita un’azione fluidificante sulle secrezioni delle prime vie aeree, come si sa fin dai tempi più antichi: l’haloterapia rappresenta il modo più comodo e moderno per godere dei benefici dell’aerosol marino anche quando non abbiamo il mare sottocasa! Il sale marino ha riconosciuti effetti fluidificanti, antibatterici, antiallergici e disinfettanti. Le stanze del sale sono ambienti appositamente allestiti per ricreare al meglio il microclima marino. Un dispositivo medico, certificato e controllato secondo le vigenti disposizioni ministeriali, immette nella “grotta” una miscela micronizzata di cloruro e ioduro di sodio in parti bilanciate. La dose giusta di soluzione viene erogata nell’ambiente per poter eseguire un vero e proprio aerosol salino a secco. Per creare un ambiente accogliente e suggestivo, aumentando il relax e il benessere dei clienti, le pareti e il pavimento delle grotte sono in genere ricoperti da sale. Ci si può sedere comodamente su sedie e poltroncine per adulti e bambini, oppure sdraiarsi sui lettini;in alcune grotte si può perfino fare cromoterapia, guardare DVD, rilassarsi con dolci melodie e per i più piccoli fare castelli di sale! Per motivi igienici si entra in grotta indossando copriscarpe e cuffiette monouso: si può entrare da soli o in coppia o anche in piccoli gruppi.  I tempi di permanenza in grotta sono di circa 30 minuti e i cicli prevedono mediamente dalla 15 alle 20 sedute che inizialmente sono abbastanza ravvicinate (ogni giorno, a giorni alterni o 3 volte a settimana) per poi diradarsi (1 volta a settimana) continuando per qualche mese soprattutto nel periodo invernale. Si tratta di una cura dolce e non invasiva che si può fare a qualsiasi età e che può essere indicata a scopo preventivo nei soggetti sani come anche a scopo curativo per i soggetti che soffrono di asma, bronchite, otiti, sinusiti, allergie respiratorie ma anche eczemi atopici, psoriasi ecc… Studi clinici importanti sono stati prodotti dai centri di ricerca italiani (come ad esempio il Policlinico di Bari) in particolare sui soggetti affetti da ipertrofia adenoidea sub-ostruttiva e correlate patologie delle prime vie respiratorie. I risultati hanno evidenziato una riduzione del grado di ostruzione adenoidea e/o tonsillare =o>25% riscontrata nel 44,4% dei soggetti sottoposti ad haloterapia,  rispetto ai soggetti trattati con placebo, dove lo stesso risultato si è riscontrato in una percentuale del 22,2% https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24041858. di particolare interesse in campo pediatrico, otorinolaringologico, allergologico e dermatologico l’haloterapia è ad oggi un interessante aiuto sia in campo preventivo che curativo, peraltro molto gradito a grandi a piccini.

Low Dose Medicine: la nuova terapia del dolore

La novità è la medicina dei bassi dosaggi o Low Dose Medicine. Cura tutti i tipi di dolore acuto e cronico legati alle patologie infiammatorie, allergiche, immunitarie e degenerative utilizzando farmaci a base di molecole biologiche attive estremamente diluiti e privi di effetti collaterali. Un modo più che efficace di assumerli è per microiniezioni in punti specifici del corpo, effettuati dal medico con piccoli aghi da mesoterapia oppure da agopuntura. La Low Dose Medicine è un’applicazione della Medicina Fisiologica di Regolazione, una branca medica correlata all’omotossicologia, che riporta equilibrio nei sistemi funzionale del nostro organismo grazie all’utilizzo di molecole biologicamente attive ad alta diluizione guna.com/…/omeopatia-davanguardia-da-reckeweg-alla-p-n-e-i